Il successo del progetto di Universo Cinematografico dei Marvel Studios è stato consacrato due anni fa con The Avengers: da allora molte major hanno iniziato a pensare a un modo simile di sfruttare le proprietà intellettuali in proprio possesso, collegando spin-off in un unica saga. Ecco quindi che la Sony ha annunciato l’Universo Cinematografico di Spider-Man (al momento ancora in fase di progettazione dopo The Amazing Spider-Man 2), la DC Entertainment ha annunciato una lineup che partirà da Batman V Superman e poi alternerà crossover come i due film sulla Justice League a una serie di spin-off e film dedicati a un dato supereroe, mentre la Fox svilupperà il film di Deadpool “all’interno” nell’Universo degli X-Men. Persino la Universal, con Dracula Untold, ha annunciato un Universo Cinematografico dei Mostri.

Ma c’è chi è scettico riguardo questa strategia. James Gunn, regista di Guardiani della Galassia, ha voluto dire la sua su Facebook:

CARRI DAVANTI AI BUOI E IL NUOVO AMORE DI HOLLYWOOD PER GLI UNIVERSI CONDIVISI

Guardate, adoro gli Universi Condivisi nei film, così come adoro i franchise colossali. Ma sono un po’ preoccupato per tutti questi Universi Condivisi che gli studios stanno pianificando basandosi su film che non hanno una grande base di fan, o in alcuni casi nemmeno un film. Star Wars aveva la saga originale, l’Universo Marvel aveva Iron Man, Il Cavaliere Oscuro aveva Batman Begins, persino Transformers e Twilight sono franchise basati su film che hanno avuto un grande successo, oppure su proprietà intellettuali adorate dal pubblico. Ma oggi come oggi gli studios stanno cercando di crescere degli enormi alberi senza dei semi forti come punto di partenza. I dirigenti e i produttori – e a volte persino i registi – si concentrano sulla visione più ampia senza centrare l’obiettivo davanti a loro, ovvero fare un grande film. Gli studios vogliono lanciare francise da film che non esistono o da successi mediocri. È come se non prendessero in considerazione i veri gusti del pubblico.

So che George Lucas, Kevin Feige, Jon Favreau avevano già delle idee su quale direzione prendere se i loro film avessero avuto successo. Ma non penso abbiano fatto il primo film senza pensare che poteva anche essere l’ultimo, e senza far sì che il pubblico lo adorasse al di là del fatto che potesse prevedere un sequel o meno.

In breve, penso che questo nuovo modello di business sia debole. Penso che i filmmaker e gli studios dovrebbero essere pronti a ragionare su un piano più ampio, ma MAI far sì che questo si frapponga tra loro e l’obiettivo di fare un gran bel film. Bisogna essere un po’ più sperimentali, vedere cosa funziona, piuttosto che forzare il successo. E, soprattutto, bisogna ricordarsi che la nostra industria serve per servire il pubblico, comunicare con gli spettatori – hanno anche loro una voce in capitolo su ciò che facciamo. Non siamo qui per decidere cosa vogliono vedere, principalmente perché ciò non è possibile.

Cosa ne pensate? Siete d’accordo con Gunn? Potete dircelo nei commenti!