Lo scorso 7 gennaio, come purtroppo è tristemente noto al mondo intero, i terroristi Saïd e Chérif Kouachi hanno assaltato la sede del magazine satirico francese Charlie Hebdo causando la morte di 12 persone, fra membri dello staff del giornale, l’agente di polizia Ahmed Merabet, in servizio nell’XI arrondissement e Franck Brinsolaro, ufficiale del servizio di protezione, guardia del corpo di Stéphane Charbonnier, direttore e disegnatore della rivista.

A queste si sono poi aggiunti la poliziotta Clarissa Jean-Philippe, uccisa l’8 gennaio con un colpo alla testa da Amedy Coulibaly e altre quattro persone, Philippe Braham, Yohan Cohen, Yoav Hattab e François Michele Saada barbaramente eliminate il 9 gennaio in uno dei supermercati della catena kosher Hypercacher.

Il motivo del gesto è, ormai, anch’esso ben conosciuto da tutti: la ripubblicazione della serie delle caricature di Maometto del giornale danese Jyllands-Posten che, già nel 2005, avevano scatenato forti proteste nel mondo musulmano.

A distanza di un mese abbondante da quelle tragiche giornate, il maestro dell’animazione Hayao Miyazaki ha parlato della questione a TBS Radio (via Yahoo News) definendo “un errore” la pubblicazione delle vignette.

Dal mio punto di vista è un errore prendersi gioco delle credenze delle varie culture. Sarebbe una buona idea smettere di fare cose del genere.

Questo non significa che Miyazaki sia contrario alla satira, ma solo che, per lui, dovrebbe essere mirata ad altri obbiettivi:

Per prima cosa, le caricature dovrebbero avere come vittime soprattutto i politici delle nostre stesse nazioni. Sembrerebbe sospetto prendersela con quelli delle altre nazioni.