Qui non è porta del cielo, è porta delle stelle… Stargate!” esclama Daniel Jackson, correggendo la traduzione del linguaggio riportato su un enorme coperchio di pietra rinvenuto nella piana di Giza. In effetti, anche il film di Roland Emmerich nel ’94 ha scoperchiato un vaso di Pandora, lanciando il regista tra le stelle della galassia hollywoodiana e dando inizio a un media franchise proseguito sul piccolo schermo in tre serie televisive (Stargate SG-1, Stargate Atlantis e Stargate Universe), una serie animata (Stargate Infinity) e due film usciti sul mercato home video (Stargate – L’Arca della Verità e Stargate: Continuum). Non c’è invece alcun genere di connessione con il videogioco arcade Stargate, sviluppato nel 1981 da Eugene Jarvis. Nel ’94 Emmerich non ha ancora la nomea di master of disaster, e il suo film inaugura la collaborazione con il produttore e co-sceneggiatore Dean Devlin. Una vicenda quasi profetica: nel 1987 il regista aveva diretto Fantasmi a Hollywood