Today, we celebrate the first glorious anniversary of the Information Purification Directives. We have created, for the first time in all history, a garden of pure ideology. Where each worker may bloom secure from the pests of contradictory and confusing truths. Our Unification of Thoughts is more powerful a weapon than any fleet or army on earth. We are one people, with one will, one resolve, one cause. Our enemies shall talk themselves to death and we will bury them with their own confusion. We shall prevail!

 

On January 24th, Apple Computer will introduce Macintosh. And you'll see why 1984 won't be like “1984”.

 

Sarà davvero stato merito del primo, leggendario Apple Macintosh se il 1984 si è rivelato alquanto differente dalle fosche previsioni effettuate illo tempore da George Orwell?

Domanda oziosa, almeno quanto l'eventuale risposta.

Quello che è certo è che lo spot diretto da Ridley Scott e trasmesso un'unica volta in televisione il 22 gennaio del 1984 nel corso di una pausa pubblicitaria del Super Bowl ha definitivamente cambiato la maniera di intendere la comunicazione pubblicitaria durante l'evento sportivo americano per eccellenza.

Un minuto di durata, delle immagini distopiche, indelebili, un budget di ben 900.000 dollari – cifra astronomica per quegli anni – e un villain che, all'epoca, doveva rappresentare la rivale Microsoft, con la "vecchia" opponente, la IBM, ormai messa in un angolo.

Il filmato, nel 2004, è stato riproposto in una versione rieditata in cui l'eroina è dotata di iPod, mentre i Simpson, nell'episodio Mypods and Boomsticks (il settimo episodio della ventesima stagione) ne hanno fatto una riuscitissima parodia in cui era il compianto Steve Jobs, anzi Mobs, a prendere il posto occupato, anni prima, dal Big Brother.