Fonte: /film.com

Non ci giungono nuovi i guai incontrati da Angelina Jolie durante la lavorazione del suo primo film da regista, una storia d'amore ambientata durante la guerra in Ex Jugoslavia. Prima che le riprese iniziassero, alcuni gruppi femministi bosniaci si erano infatti opposti alla lavorazione del film, credendo che la trama fosse incentrata su una storia d'amore fra una donna bosniaca vittima di violenza e il suo violentatore serbo.
In seguito alle protese, le autorità bosniache avevano revocato i permessi per le riprese sul territorio, salvo poi ripristinarli una volta che i rumour sulla trama si erano rivelati falsi.

La vicenda sembrava essersi conclusa senza troppi danni, ma ora scopriamo che in seguito alle difficoltà riscontrate la produzione ha deciso di spostarsi da Sarajevo, dove erano previste 12 location, a Budapest, dove la troupe avrebbe già dovuto recarsi per alcune riprese secondarie. Lo ha spiegato il produttore bosniaco Edin Sarkin, che ha anche precisato come la decisione sia arrivata dai produttori americani dopo la revoca temporanea dei permessi.

La reazione delle femministe bosniache non deve sorprendere: durante gli anni della guerra, gli stupri (anche di massa) erano all'ordine del giorno, e si tratta ancora di un argomento taboo di cui le donne conservano il ricordo. La Jolie, da parte sua, aveva immediatamente cercato un contatto e una mediazione con queste associazioni, per chiarire i loro dubbi riguardo alla trama.

Ancora senza titolo, il film della Jolie racconterà una storia d'amore fra una donna Bosniaca e un uomo Serbo durante la guerra. Zara Marjanovic e Rade Serbedzija saranno i due protagonisti, e nel film comparirà anche il celebre attore croato Rade Šerbedžija. Lo scorso weekend è stato girato anche un cammeo con Brad Pitt.

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