Dopo aver partecipato all'incontro stampa virtuale con il regista e il cast di Chronicle, l'acclamato film supereroistico di Josh Trank in arrivo a maggio in Italia, grazie alla divisione nazionale della 20Th Century Fox abbiamo avuto la possibilità di partecipare a un altro evento dedicato alla stampa web internazionale incentrato su un'altra pellicola della major.

Il film in questione è La Leggenda del Cacciatore di Vampiri in 3D (Abraham Lincoln: Vampire Hunter), film diretto dal regista di Wanted Timur Bekmambetov e tratto dall'omonimo romanzo di Seth Grahame-Smith, qua presente nel ruolo di sceneggiatore.

Ecco il resoconto del botta e risposta avvenuto alla presenza, via video chat, del regista, dello sceneggiatore e degli interpreti di Abramo Lincoln e del malvagio vampiro Adam, ovvero sia benjamin Walker e Rufus Sewell.

 

D: Timur cosa c'è nella figura storica di Abramo Lincoln che lo rende più adatto a un trattamenti action rispetto ad altri personaggi?

TB: Era alto, con un grande cappello e portava un cappotto nero ed era un uomo molto forte. C'era questa leggenda secondo cui poteva tenere l'ascia come un vero boscaiolo, a mano tesa.

GS: In una certa maniera possiamo dire che sia stato l'unico, vero super eroe americano in carne e ossa.

TB: Vero.

GS: Se pensiamo alle cose che ha fatto, conosciamo a menadito la sua vicenda, se ne parla da sempre. La storia di Timur è tipo quella che narra l'origine di un eroe. Parte decisamente svantaggiato. E' circondato dalla perdita di persone care, dalla morte. Eppure è così forte e determinato da rialzarsi e rimettersi in gioco.

TB: La sua natura risiede nella sua arma. Era un supereroe unico, dato che non si occupava di saltare da un tetto all'altro, ma doveva guidare una nazione el a nazione era la sua forza.

 

D: Ben è stato difficile interpretare una figura storicamente esistita e grandiosa come quella di Abramo Lincoln facendo anche in modo tale da renderlo credibile come combattente, specie nell'accezione di ammazzavampiri? Come ti sei preparato per la parte?

BW: E' una domanda interessante, oltre che la questione attorno alla quale hanno ruotato le nostre discussioni. Quello che lo rende affascinante è che era un uomo comunque che è stato capace di rialzarsi in piedi dopo aver subito dei colpi, che si è fatto da solo, diventando un eroe. Ma le sue origini sono quelle di noi cittadini americani. E quando abbiamo a che fare con degli ostacoli che paiono insormontabili come reagiamo? E' questo che lo rende un eroe. Considerato che questo è un film storico in cui fanno la loro comparsa i vampiri per prepararmi al ruolo mi sono letto un po' di libri, uno dei quali incentrato proprio sulla melanconia di Lincoln. C'è questo lato romantico, quasi depresso del suo carattere che lo rende adattissimo per una storia gotica del genere.

GS: La cosa che ho davvero apprezzato nella messa in scena di Timur è che, nonostante la premessa horror, tutto è trattato con estrema precisione e accuratezza storica. L'aspetto degli ambienti, quello di Lincoln, la maniera in cui si comporta. Per essere un grande film d'azione dell'estate c'è un quantitativo di meticolosità insolito.

 

D: Rufus, chi diamine sei nel film?

RS: Interpreto Adam che è un personaggio inesistente nel libro. Un vero e proprio shock perché quando ho scaricato il romanzo su Kindle ho fatto una rapida ricerca, ho visto che non c'era e mi sono detto “E' un buon inizio”. Ma era fondamentale avere questo personaggio, questo vampiri che aspirava a diventare il presidente degli appartenenti alla sua specie, o per lo meno questo è il modo in cui l'ho letto io. E' la controparte di Lincoln, è questa figura da stna dei sigari a cui tutti i vampiri fanno riferimento ed è per questo che viene chiamato Adam, perché è lui il primo vampiro da cui si sono originati gli altri. E' in giro da un sacco di tempo, almeno da quello delle Piramidi. E' il fulcro della minaccia con cui si avrà a che fare verso la fine del film.

 

D: Il film è stato prodotto da Tim Burton, che tipo è?

TB: E' un tipo davvero in gamba. Il suo ruolo è importantissimo in questo film. E' una cosa che abbiamo capito tutti. Lo stesso Seth ha scritto il libro ispirandosi ai suoi film, credo che vedendolo lo capirete facilmente.

GS: Non è che ho rubato a Tim Burton. Questo è quello che farò da oggi in poi (lo scrittore ironizza sul fatto che le sue collaborazioni con Burton sono molto strette: oltre a Dark Shadows potrebbe occuparsi anche della sceneggiatura del sequel di Beetlejuice, che verrà prodotto dal regista di Burbank, ndr.)! No scherzi a parte, è interessante quello che hai detto. All'inizio non ero consapevole della cosa, ma poi rileggendo il libro ho avvertito questo influsso, così come quello di altri filmmaker e scrittori. Tim ci ha permesso di realizzare il film che volevamo fare, con una storia molto coerente con se stessa, seria, mai ammiccante. Ricordo ancora il nostro primo meeting in cui ci siamo promessi “Non dobbiamo essere ammiccanti, non dobbiamo trasformare il concept in una barzelletta, ma dobbiamo trattarlo seriamente”.

D: Timur tu sei molto famoso per il tuo stile visuale. Come è stato lavorare col 3D?

TB: E' una sfida anche perchè non esiste ancora un vero e proprio codice in tal senso. I bei film in 3D sono davvero pochi e per me ancora non c'è nessuno che sappia veramente cosa sia un film in 3D. Non ci sono regole non ci sono…

RS: Non ci sono classici.

TB: Si, esatto i buoni film in 3D sono una manciata e se c'è un linguaggio posto alla base del filmmaking in 3D questo viene scritto nel momento stesso in cui stiamo parlando. Per me è stato eccitante perché ho avuto la possibilità di elaborare il mio stile che spero possa essere davvero unico. Quando ci sono le scene di combattimento la distanza ha un ruolo molto…

BW: Si la distanza ha un ruolo fondamentale.

TB: Si, un sacco, perché quando qualcuno sta brandendo un'ascia devi considerare questo elemento spaziale e il 3D è l'unica tecnologia che ti consente di stabilire se quest'ascia ti staccherà la testa oppure no.

 

D: Benjamin come ti sei calato in questa parte più seria?

BW: C'è un lato molto divertente del carattere di Lincoln. Era un tizio spiritoso che aveva davvero senso dell'umorismo. Quando girava l'America come avvocato intratteneva i colleghi nelle taverne, amava tirar tardi e raccontare delle storie. Non penso che questo film non sia divertente, ma di certo è stato difficile per via dello script, dello stile di Timur e per il livello di spavento che incute Rufus, che ti succhia via tutto il divertimento nel momento in cui prova ad azzannarti la giugulare…

TB: Lo era, lo era, sarebbe stato impossibile per Lincoln sopravvivere se non avesse avuto senso dell'umorismo.

 

D: Ci sono così tante rappresentazioni dei vampiri differenti… Perché, perché avete scelto gente come Rufus per questo film? Cosa vi ha influenzato…

GS: Perché i vostri vampiri non sono più sexy?

RS: Probabilmente era unq eustione di disponibilità!

BW: Esatto! E poi ci domandano perché non brillano al sole…

TB: Perché sono onesti

BW: Onesti?

TB: Si, sono onesti. Sia il personaggio di Lincoln che quello di Adam dovevano possedere questa qualità.

BW: Sono personaggi realistici. E' questo che li rende spaventosi.

 

D: Scriverai un sequel del libro?

GS: Spero di si. Senza rivelare nulla alle persone che non hanno letto il libro e senza svelare nulla del film e le somiglianze o meno del finale delle due opere, nella pagina scritta ho lasciato aperte alcune questioni. C'è molto più da sapere sulla storia di Henry, e forse su quella dello stesso Lincoln.

TB: E anche quella di Adam.

GS: Si è vero. Ora come ora ho gli elementi per creare un'intera storia su Adam.

RS: Per me dovresti farlo.

GS: Lo farò, lo farò. Ora sono nella fase del “non voglio illudermi, non voglio illudermi!”. Siamo molto orgogliosi del film e se andrà bene magari le persone chiederanno un seguito. Ma di certo c'è molto da dire ancora, anche dal solo punto di vista letterario.

Qua sotto potete vedere il video della live chat.