Filmophilia ha avuto modo d'intervistare il regista Ridley Scott mentre si trovava in Islanda per le riprese di Prometheus. Nel corso del botta e risposta, il filmmaker ha parlato molto apertamente del suo film, riuscendo, allo stesso tempo, a mantenere tutta la riservatezza del caso. Vi proponiamo i passaggi più interessanti:

D: Il cast del film è molto valido…
R: Siamo rimasti fedeli ad Alien che non aveva grossi nomi di star. Penso che sia stato il primo film di Sigourney Weaver.

D: Lo stai ricollegando direttamente ad Alien?
R: Non del tutto.

D: Non del tutto?
R: No.

D: No?
R: Mi spiego e cito una frase che ho già detto che trovo appropriata: alla fine del terzo atto comincerai a realizzare che c'è il DNA del primo Alien, ma non dei successivi. Non ti spiegherò di cosa si tratta, ma è un processo piuttosto buono, piuttoto organico di ricollegamento alle origini. Stiamo procedendo all'indietro, non in avanti.

D: La sinossi ufficiale della Fox parla di "divinità aliene", lo Space Jokey del primo film?
R: Si, eccoti la rivelazione. E' un concetto che mi ha sempre affascinanto, voglio dire, nella mia carriera ho fatto solo due film di fantascienza, ma nessuno mi ha mai domandato chi diamine fosse lo Space Jokey. Non era neanche chiamato così, qualcuno, non mi ricordo neanche chi, durante il film inizia a chiamarlo Space Jokey. Ho sempre trovato divertente il fatto che nessuno mi abbia mai chiesto chi fosse, perché si trovava li. Di cosa sia trattava? Sono stato seduto a pensare per diverso tempo e ho pensato che c'era una storia da raccontare, una vicenda che gli altri quattro film non avevano detto.

D: Utilizzerai il design originale di Giger?
R: Abbiamo avuto per anni una buona relazione con Giger. Sono stato il primo ad andarlo a visitare in Svizzera e a persuaderlo a mettere piede su un aereo. Non l'avrebbe mai fatto, ha il terrore di volare. E alla fine è venuto Shepperton. E' stato con me  per undici mesi. Non è mai stato in città, è sempre stato al pub. Non molto esotico o gigheriano. E' stato in una stanza sopra un pub, un soggiorno che ha gradito molto. Gli ho fatto vedere cosa stavamo facendo, la storia, e ha apprezzato. Per cui sta facendo qualche lavoretto per me. Ha fatto alcuni murali, enormi murali, che vedremo in una dei primi "saloni" che incontreremo nel pianeta in cui atterreremo.

D: Stando alla sinossi ufficiale, i toni del film saranno molto più mitologici rispetto ad Alien. I film di Alien parlavano dei risvolti e delle premesse industriali e sociali piuttosto che mitologici.
R: Il primo Alien si basava su un meccanismo piuttosto selvaggio. Era un film di serie C fatto coi mezzi di un film di serie A. Alla fin fine si trattava del Castello Maledetto. Sette persone nel Castello Maledetto; e moriranno tutte (risate). Lo faranno in maniera orribile, una cosa che è già da sola un esercizio di stile, dato che ti può venir bene o male. Ma ha funzionato, ha funzionato piuttosto bene (…) C'è un libro di Erich von Däniken, Gli Extraterrestri torneranno. Tutti gli hanno dato del fuori di testa a causa del suo assunto di base, siamo creazioni delle divinità, che va a stridere con le logiche dell'evoluzione darwiniana (…) Poi però puoi andare al di là di esse ed ecco che ci ritroviamo qua con questi cellulari che sembrano scappati fuori da Star Trek. Roba che 30 anni fa neanche immaginavamo (…) Ora le cose sono cambiate drasticamente, tanto che puoi iniziare a pensare che tutta la nostra storia possa essere sbagliata, interpretata male (…) Tutto può essere ridisegnato. Hai quello che ti dice la NASA, la religione, persino Stephen Hawking. Siamo passati dal "è del tutto improbabile che esistano altre forme di vita nella nostra galassia" alla possibilità che esistano migliaia di altre forme di vita. E mi pare che sia stato proprio Hawking a dire "Speriamo che non ci facciano visita". E anche la Chiesa ha affermato che l'ipotizzare la vita nello spazio non è contrario alla parola di Dio. Quindi per me la porta è aperta. Ci sono un sacco di domande sul chi abbia dato via al tutto, su chi abbia preso certe decisioni…

D: Noomi Rapace raccoglie in qualche modo il testimone di Sigourney Weaver?
R: Si, anche se sono donne molto diverse. A cominciare dall'altezza. Sigourney coi tacchi è alta 1,90, mentre Noomi insiste sul fatto che coi tacchi è alta 1,55 (…) E' un attrice molto brava, appassionata.

D: Vedremo lo xenomorfo originale nel film?
R: No, assolutamente no. L'hanno spremuto fino al midollo. E' sopravvissuto bene agli anni, però ora è anche a Disneyworld a Orlando. Come c'è finito a Disneyland? Gesù Cristo, l'ho visto a Disneyland!