Vedendo The Tree of Life, più di una persona ha notato come lo spazio riservato a Sean Penn, il cui nome è stato comprensibilmente sbandierato in fase di promozione, sia in realtà ridotto a un'apparizione breve e piuttosto isolata rispetto al resto della narrazione. A constatarlo, fra gli altri, è stato lo stesso attore, che ha rivelato le proprie impressioni sul film in un'intervista al giornale francese Le Figaro.

In un primo momento la traduzione dell'intervista, arrivata sui siti di cinema americani, ha dato adito a voci di contrasti fra l'attore e il regista, proiettando l'immagine di una star un po' piena di sé e contrariata per il poco spazio che le è stato riservato nel montaggio finale:

Non ho per niente trovato sullo schermo l'emozione dello script, che è il più meraviglioso che abbia mai letto. Una narrazione più chiara e convenzionale avrebbe aiutato il film senza a mio parere fargli perdere la sua bellezza e il suo impatto. Francamente, sto ancora cercando di capire cosa ci faccio lì e cosa avrei dovuto aggiungere all'insieme! Per di più, Terry stesso non me lo ha mai voluto spiegare chiaramente.

In realtà, si tratta di un estratto che inserito nel contesto dell'intervista assume una sfumatura diversa. Pur criticando alcune scelte di Malick, Sean Penn resta comunque assolutamente convinto della qualità del film e fiero di avervi preso parte, e le sue parole suonano come un'opinione sincera più che come uno sfogo.

Ricordiamo che l'attore ha anche una certa confidenza con Malick, avendo preso parte alla posproduzione della Sottile linea rossa in sala di montaggio:

Ma è un film che raccomando, a patto che andiate a vederlo senza idee preconcette. Spetta a ogni individuo trovare la propria connessione personale, emotiva o spirituale con esso. Chi ci riesce ne esce commosso.

 

 

Nel frattempo, The Tree of Life continua a macinare premi, tanto da aver spinto il regista a rompere la sua proverbiale riservatezza per rilasciare un comunicato di ringraziamento dopo l'assegnazione del Gran Prix da parte della federazione internazionale dei critici cinematografici.

Il comunicato ci illumina anche sullo stato in cui vertono attualmente gli altri film di Malick:

Sono onorato che abbiate così apprezzato The Tree of Life e vorrei potervi ringraziare tutti di persona. Al momento, però, stiamo assemblando di volata un film che abbiamo girato lo scorso autunno in Oklahoma e stiamo finendo di girarne un altro, un film di storia naturale. Spero che capiate. Mi rincuora sapere che ci siano persone così generose lì fuori, che incoraggiano me e chi lavora con me, e spero che un giorno nel futuro prossimo ci venga data l'occasione di incontrarci di persona.

Il primo film di cui parla è sicuramente quello conosciuto come The Burial, dramma romantico con Ben Affleck, Rachel McAdams, Rachel Weisz, Olga Kurylenko e Javier Bardem, mentre il film di storia naturale dovrebbe essere Voyage Of Time, il documentario la cui lavorazione è iniziata parallelamente a quella di The Three of Life.

Sembra davvero che il successo del suo ultimo film abbia incoraggiato Malick a procedere più speditamente sui suoi altri progetti, dopo che per anni si è concentrato solo su grossi film a lunga scadenza. Restano comunque sconosciute le date d'uscita di entrambi i film…