L'estate del 1982 viene ricordata, negli Stati Uniti, come la "Best Summer Movie Ever" (la miglior estate cinematografica di sempre).

Non è un caso che l'Alamo Drafthouse abbia già iniziato a omaggiare le varie pellicole uscite all'epoca attraverso degli speciali screening e tramite la realizzazione, da parte della Mondo, di una serie di poster celebrativi (ve ne abbiamo parlato qua e qua).

In quei mesi sono usciti nei cinema statunitensi film come La Cosa, Poltergeist, The Road Warrior, Star Trek II: The Wrath of Khan, Tron, Conan Il Barbaro e il leggendario E.T. – L'Extraterrestre che, l'11 giugno di trent'anni fa, veniva proiettato per la prima volta nei cinema nordamericani.

Piuttosto che festeggiare questa ricorrenza con un omaggio al film, atto in un certo senso dovuto, ma abbastanza banale, abbiamo pensato di affrontare la questione da un altro punto di vista, generalmente molto apprezzato specie dagli amanti della fantascienza, del "What if…?".

Seguiteci e capirete perché.

La pellicola di Steven Spielberg rimane, ad oggi, l'esponente più fulgido di un'annata figlia di un epoca in cui i film e la loro produzione erano ancora ammantati di mistero e le fughe di notizie in tempo reale via Twitter, Facebook o Youtube erano più fantascientifiche dello stesso Tron. Con un incasso worldwide di 792 milioni di dollari (che oggi sarebbero equivalenti a una cifra ben maggiore; i soli incassi americani di 435 milioni sarebbero pari a 1.123 milioni di dollari attuali) e nove nomination ai premi Oscar, era abbastanza naturale che tanto Spielberg quanto la Universal fossero interessati a dargli un seguito, anche se in quegli anni Hollywood non si era ancora trasformata in quella macchina sforna franchise e seguiti che tutti noi ben conosciamo.

Tuttavia, entrambe le parti in causa, sapevano di avere fra le mani una di quelle opere che capitano davvero di rado nell'ambito di quel grande affresco noto come "storia del cinema". E questo avveniva praticamente all'indomani della release della pellicola nelle sale. Sul web circola da anni il trattamento di nove pagine relativo a E.T. II: Nocturnal Fears (lo trovate qua) nato dalla penna di Spielberg e di Melissa Mathison. La storia cominciava subito dopo i fatti narrati in E.T. con il piccolo Elliot che, finita la scuola, si trovava a dover gestire il senso di vuoto lasciato dalla partenza del suo amico interstellare. La sua famiglia, intanto, aveva rafforzato il proprio legame, con sua madre alle prese con una romantica storia d'amore con il Dr. Keys, il personaggio di Peter Coyote nel primo episodio.

Tutto pare proseguire in maniera estremamente consona allo stile e alle atmosfere di E.T. – L'Extraterrestre, almeno fino all'arrivo, nei pressi dei boschi di Redwoods, di un'altra astronave aliena. E questa volta i suoi "passeggeri" sono decisamente poco propensi a instaurare rapporti di amicizia con piccoli terrestri.

Dalla seconda pagina del trattamento apprendiamo infatti che:

Gli alieni a bordo dell'astronave sono CATTIVI. Sono arrivati sulla Terra dopo aver intercettato le coordinate terrestri tramite un segnale di richiesta soccorso. Queste creature sono alla ricerca di un alieno smarrito di nome Zrek che ha inoltrato il messaggio. Inoltre sono carnivore (…) e appartengono allo stesso ceppo della razza di E.T. anche se, a causa di una mutazione, sono albine. Le due fazioni sono in lotta da decenni.

A un certo punto della storia, Elliot e i suoi amici vengono addirittura rapiti da questi alieni e sottoposti a un violento interrogativo da parte di Korel, il leader degli alieni malvagi, deciso più che mai a mettere le mani su Zrek, ovvero sia E.T. Quest'ultimo, consapevole della cosa, riuscirà a trarre in salvo il suo amico umano.

Tempo fa, parlando all'American Film Insitute, Steven Spielberg ha spiegato perché questo film non ha mai visto la luce:

I sequel possono essere pericolosi, dannosi. Compromettono la tua integrità di artista. Penso che un sequel di E.T. non avrebbe fatto altro che derubare il film della sua purezza virginale, e le persone tendono a ricordarsi solo l'ultimo capitolo, lasciando ossidare quelli relativi a quanto visto in precedenza.

Ad oggi, l'unico sequel "ufficiale" di E.T. – L'Extraterrestre, è il libro di William Kotzwinkle (già autore della novelization della sceneggiatura della pellicola) intitolato E.T.: The Book of the Green Planet, uscito nel lontano 1985 e ambientato nel pianeta natio dell'alieno, Brodo Asogi.

Il resto è storia nota. La pellicola di Steven Spielberg è diventata parte del patrimonio culturale contemporaneo, mentre il filmmaker ha dovuto attendere il 2005, anno di uscita della Guerra dei Mondi, prima di dedicarsi a degli extraterrestri dall'indole malvagia e distruttiva.

Nonostante, ciclicamente, scappino fuori dei nuovi rumor riguardanti E.T. 2, pare proprio che la creatura realizzata dall'italiano Carlo Rambaldi, ad eccezione del cammeo in Star Wars Episodio I – La Minaccia Fantasma, sia destinata a rimanere protagonista "solo" di quella magica pellicola uscita durante la "Best Summer Movie Ever".

 

 

BadTaste vi ricorda che, a ottobre, E.T. – L'Extraterrestre verrà proposto per la prima volta in Blu-Ray Disc. Ecco l'articolo contenente tutti i dettagli dell'edizione.