Nel 2008, Abbas Kiarostami presentò a Venezia il suo Shirin. Centoquattordici donne che si godono uno spettacolo teatrale, del quale possiamo solo udire le battute. Novanta e passa minuti di primi piani di attrici iraniane. In Sala Grande, a dispetto della presenza del Maestro Kiarostami, un tombale silenzio rotto di tanto in tanto dal russare di qualche povero spettatore e dal frequente sospiro estenuato di buona parte degli astanti. Fine del film, si accendono le luci: il mio vicino di posto si sveglia e scatta in piedi, applaudendo come se ne valesse della sua stessa vita e gridando al capolavoro in barba a ogni senso di decenza.

Quest’aneddoto fa sgranare gli occhi se si pensa all’accoglienza disastrosa riservata ieri sera al nuovo film di Jonathan Glazer, Under the skin, con una Scarlett Johansson bruna e smarrita nei panni di un’aliena mangia uomini. I fischi hanno sommerso regista e interprete, e c’è chi riporta addirittura uno scoppio di p...