The Mist 1x01 "Pilot": la recensione

Prende il via su Spike tv The Mist, serie horror tratta dall'omonimo racconto di Stephen King

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Spoiler Alert
Con quest'ondata di caldo torrido un cambiamento atmosferico potrebbe essere la soluzione migliore, ed ecco che su Spike Tv arriva la serie The Mist, tratta dall'omonimo racconto di Stephen King. Dell'adattamento televisivo dell'opera già portata al cinema nel 2007 da Frank Darabont si parla fin dal 2013, ma solo ora il progetto si è concretizzato. Questo adattamento in particolare consisterà di dieci episodi, che ci accompagneranno praticamente lungo tutta l'estate. L'impatto con il pilot non è esattamente memorabile.

Come nella più classica e non scritta delle tradizioni horror, tutto parte da una scena che deve stabilire il mood della storia e raccontarci ciò che vedremo e le sensazioni che proveremo. Un soldato e un cane sperduti nei boschi, qualcosa di molto inquietante che si avvicina. Sono le storyline degli abitanti di Bridgeville (ovviamente nel Maine), che ci verranno presentate lungo tutto il pilot e presumibilmente faranno da contraltare alla minacciosa nebbia stagionale. La famiglia Copeland ha qualche problema con la figlia Alex (Gus Birney), in aperto contrasto con la madre Eve (Alyssa Sutherland), vicina al più permissivo padre Kevin (Morgan Spector). La giovane, di nascosto dalla madre, va ad una festa dove forse accade qualcosa di molto grave (di cui già possiamo intravedere sviluppi e false piste).

Tra le altre storie quella dell'anziana Nathalie (Frances Conroy), una delle poche a intuire che qualcosa nella natura circostante non va. Mia (Danica Curcic) è una ragazza in fuga da alcune persone violente. C'è poi il soldato Bryan, che abbiamo visto all'inizio dell'episodio. Il pilot imbastisce storyline, personaggi e conflitti, e poi solo verso la conclusione lascia arrivare la minaccia del titolo. Ci sono segnali di pericolo incombente che infatti vengono recepiti da alcuni personaggi, ma non accade nulla se non a dieci minuti dalla fine.

Una delle differenze principali sembra quella di voler dare una prospettiva più ampia sulla storia, dove invece la vicenda originale si concentrava all'interno di un supermercato. Dialoghi e interpretazioni non sembrano al top, e il tanto cercato senso di immedesimazione tramite la costruzione dei personaggi non funziona, o se funziona finisce per allontanarci da loro.

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