Gattaca Cenerentola

Due personaggi maschili chiave del racconto paiono asiatici nei lineamenti, Napoli sembra la Los Angeles di Blade Runner (soprattutto per l’inquinamento), gli oggetti e i vestiti richiamano i primi del ‘900 e il translatlantico Megaride è un incrocio tra il Titanic e la corazzata Yamato di Leiji Matsumoto. Aggiungete anche un fotoscandaglio in grado di “rimetterci in scena” proiettando i fantasmi di noi stessi nel futuro come fossimo ologrammi che non vogliono lasciare quella nave simili in tutto e per tutto ai clienti dell’Overlook di Shining (ma meno letali). Cosa c’entra la Napoli di oggi con tutta questa esterofilia artistica aggiuntasi a un soggetto base proveniente da una favola seicentesca del Giambattista Basile de Lo Cunto De Li Cunti rielaborata in chiave cartoon passando anche per il teatro d’opera popolare di Roberto De Simone del 1976? C’entra, c’entra.

Stile

La stratificazione è l’anima del quasi