Sylvester Stallone ha ripercorso la sua carriera, dall’improvviso successo post-Rocky, all’ascesa ai vertici dello stardom passando per l’oblio degli anni novanta e la rinascita degli ultimi dieci anni in una interessantissima intervista rilasciata a Variety.

A seguire riportiamo i passaggi salienti della chiacchierata fatta dal leggendario attore/filmmaker.

È vero che sei diventato milionario dopo il primo Rocky?

Probabilmente è stata la prima e l’ultima volta che qualcuno si è visto ripagati gli utili netti.

Quanto netto utile percentuale avevi?

Il 10%.

Quanto hai guadagnato, alla fine, col primo film?

Circa 2.5 milioni di dollari. Una roba incredibile [il produttore Irwin Winkler dice però “Ne ha fatti molti, molti di più, ne sono sicuro”]. Mi sentivo l’uomo più fortunato della Terra. Devi capire che l’anno prima, avevo guadagnato 1400$. In un anno. Prendevo 35 dollari a settimana per fare l’usciere. Facevo 100 dollari al mese circa.

In passato hai detto di essere alquanto infastidito dal non possedere neanche una fetta del franchise di Rocky.

Mi è capitato di parlarne qualche volta perché poi è uscito Rocky II che ha fatto quintali di soldi e poi è toccato a Rocky III che ne he ha fatti anche di più. Dissi che mi sarebbe piaciuto possedere in una qualche maniera qualcosa che avevo creato io. Cosa che però non è mai successa. Non ho alcun diritto su Rocky.

E per quel che riguarda tutti il merchandise e i prodotti su licenza di Rocky che la MGM ha fatto con Rocky e le tue fattezze?

Avevano 100 licenze che dovevano finire in questo unico calderone che si doveva tradurre in centinaia di milioni di dollari in 45 anni. Non ho mai visto quel calderone.

Quanti sei stato infastidito dal non aver mai visto nulla di questa “manna” caduta dal cielo di Rocky?

Molto. Ero furioso. Rocky è il film vincitore di Oscar che viene proposto più spesso sulle televisioni di tutto il mondo, a eccezione de Il Padrino. Ce ne stanno sei, ora ci sono anche Creed I e II. Amo il sistema, non fraintendermi. I miei figli e i figli dei miei figli, se ne sono presi cura proprio grazie al sistema. Ma ci sono svariati personaggi oscuri, gente che ti frega. Dicono che la definizione più accurata di Hollywood sia “qualcuno che ti accoltella al petto”. Diciamo che nessuno fa niente per nascondere la cosa.

Ci sono possibilità di un tuo ritorno nei panni di Rocky sul grande schermo?

Ci sono delle forti possibilità.

Qual è la premessa base?

Rocky incontra una persona, giovane e arrabbiata, che si ritrova bloccata nel paese quando viene a trovare sua sorella. Lo porta dentro la sua vita, cominciano delle avventure incredibili e finiscono “a sud del confine”. È molto, molto attuale.

Quindi avrà a che fare con la questione dell’immigrazione negli Stati Uniti che è spesso sulle prime pagine dei giornali?

Sì. Se incontri per strada una persona che è senza casa e lotta contro mille difficoltà cosa fai? Lo cacci o lo accogli? Se lo accogli sei nei guai.

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