In questi giorni vi stiamo tenendo aggiornati sull’impatto che l’emergenza Coronavirus sta avendo sul mondo dell’intrattenimento, inclusa la chiusura di parchi come Disneyland e Disney World che ha costretto la Disney a mettere in congedo lavorativo non retribuito più di 70.000 dipendenti – alcuni di loro sono italiani: si tratta di circa duecento ragazzi che, secondo quanto riporta La Stampa raccogliendo informazioni anche sui social, sono rimasti bloccati in a Orlando, in Florida. Spiega quello che in questi giorni è diventato il “portavoce” di questi ragazzi, su Facebook:

Il parco ha ufficialmente chiuso il 15 marzo 2020, con una iniziale data di riapertura fissata al primo aprile 2020. Con il passare dei giorni si è fatto evidente che il parco non avrebbe riaperto alla data prevista.
[…]
Il 6 aprile Disney ci informa che i nostri programmi erano stati cancellati e che, entro il 18 aprile, avremmo dovuto lasciare gli housing e che, ovviamente, avremmo dovuto provvedere noi stessi per i nostri voli di ritorno a casa. La compagnia ha provveduto ad una “buona uscita” per ogni ragazzo.
[…] Il problema si è creato nel momento in cui i voli Alitalia (unica compagnia che GARANTISCE almeno un volo giornaliero per rimpatriare gli Italiani) ha fissato prezzi prima a 1800€ e poi a 4000€ fino e il primo maggio dove poi i voli tornano a 400€. Qui ci sono ragazzi che hanno investito soldi per venire qui e non hanno avuto il tempo di raccoglierne i frutti. In parole povere non possono permettersi alcun volo del genere.

Quindi, siamo in contatto diretto con la Farnesina da giorni aspettando notizie. Fortunatamente hanno ascoltato la nostra richiesta di aiuto e stanno cercando di fare il possibile per provvederci un volo di rientro al prezzo più basso possibile. Il problema è che il tempo scorre, i prezzi oscillano continuamente e noi tra 6 giorni siamo per strada, in un altro paese, con un virus letale in giro.

Lunedì, Pasquetta, la situazione era ancora completamente ferma:

Oggi avremmo dovuto ricevere notizie dalla Farnesina riguardo il nostro rientro in Italia. Abbiamo chiamato stamattina alle 11:30 e ci hanno detto di pazientare fino e le 16:00. Sono le 5:15, nessuno ha avuto notizie. Il nostro manager ci consiglia di prendere i biglietti per conto nostro. Oggi i biglietti Alitalia, per domani, costano 480 dollari. Alcune persone lo prenderanno a quel prezzo, altri lo prenderanno al triplo del prezzo, altri al quadruplo. E niente, è andata così. Ci inventeremo qualcosa.

UPDATES – AGGIORNAMENTI
1.Neanche mezz’ora dopo 900€.

2. Ho chiamato personalmente l’unico numero disponibile fuori orario: l’unità di crisi.
Ho parlato con chi di turno e mi ha riferito, testuali parole: “Mi dispiace e ci vergogniamo ma non abbiamo news per voi, non so neanche se è perché è festivo o proprio perché non ci sono news.”

Non ho parole ad ora. Gli ho risposto che avrei richiamato domani e che se non avessimo avuto, ancora, alcuna risposta da loro, non avrebbero più avuto un gruppo di 150/200 persone in difficoltà ma 50/60 gruppi da 3/4.

Scusate se scrivo ma boh, non mi sento.

Ovviamente la speranza è che nei prossimi giorni la situazione si sblocchi non solo per questi ragazzi ma anche per le migliaia di italiani bloccati in varie parti del mondo in attesa di fare rientro.

 

 

 

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