La carriera di Taika Waititi ha visto una rapida ascesa nel giro di pochissimi anni. Dopo l’esordio al cinema con l’indipendente Boy e il mockumentary Vita da Vampiro (What We Do in the Shadows), il regista neozelandese è entrato in poco tempo nelle grazie degli studios. Il successo di Thor: Ragnarok e i numerosi riconoscimenti agliOscar di JoJo Rabbit lo hanno consacrato definitivamente come uno dei “ragazzi d’oro” di Hollywood. Waititi è stato recentemente coinvolto nella realizzazione della serie dedicata all’universo di Star Wars, The Mandalorian, di cui ha diretto un episodio e in cui ha interpretato il droide IG-11. La sua già serrata agenda si è infittita ulteriormente con l’incarico, annunciato pochi giorni fa, di dirigere e co-sceneggiare il nuovo film di Star Wars.

Waititi ha sempre confermato la sua vicinanza alla cultura popolare sia attraverso le sue dichiarazioni sia con le sequenze da lui create. In particolare, nel primo episodio della serie Disney Gallery: The Mandalorian ha parlato a lungo della sua passione per l’universo ideato da George Lucas e della sua carriera, sottolineando la distanza tra la gestione di queste grandi produzioni e i suoi primi passi nel mondo del cinema. Durante la roundtable condotta con gli altri registi della serie, Waititi ha svelato un aneddoto risalente ai tempi di Vita da Vampiro e legato ad un’altra grande opera popolare come Il Signore degli Anelli e l’azienda neozelandese Weta Workshop (la compagnia che aveva fornito i materiali di scena alla trilogia di Peter Jackson):

I miei primi tre film erano a basso costo e riciclavo elementi di altri film. Per girare Vita da vampiro abbiamo chiesto a Rich (il costumista Richard Taylor) e agli altri alla Weta Workshop se avessero qualche rimanenza dal Signore degli Anelli, tipo qualche creatura che volevano usare ma che hanno scartato. Ci hanno risposto: “Sì, abbiamo qualche rimasuglio che non ci serve più”. E allora abbiamo pensato, bene prendiamo tutto noi! Erano vecchi denti, qualche orecchio elfico che avevano buttato via, ed erano perfetti per vampiri con le orecchie a punta. Quindi sono abituato a lavorare e ad arrangiarmi con quello che ho, con i trucchi da baraccone.

Insomma, un piccolo “furterello” a fin di bene. L’aneddoto aiuta anche a capire alcune dinamiche delle maestranze e del sistema produttivo neozelandese. Come è noto le grandi produzioni cinematografiche legate all’universo di Tolkien hanno una grande importanza negli equilibri economici del paese, coinvolgendo diversi settori economici, dall’artigianato al turismo. In particolare la compagnia Weta Workshop (affiancata dalla Weta Digital, fondata da Peter Jackson, per gli effetti visivi), oggi una delle più apprezzate compagnie del settore, appare sempre di più come un bacino da cui molti giovani artisti possono attingere. Un vero e proprio centro di creatività che, nonostante il successo internazionale, conserva ancora una forte genuinità.

Classifiche consigliate