AMC Theatres, la più grande catena cinematografica al mondo (proprietaria, tra l’altro, di UCI Cinemas e controllata dalla cinese Wanda) ha iniziato ad avvertire gli azionisti della concreta possibilità di un fallimento nel caso non riesca a reperire ulteriore liquidità (i primi avvertimenti erano iniziati ad aprile).

L’azienda ha stretto un accordo con Citigroup e Goldman Sachs per vendere circa 15 milioni di azioni, dopo aver ottenuto 54 milioni di dollari in liquidità con un’operazione simile il mese scorso. Ma ha avvertito:

Nel caso l’azienda non sia in grado di ottenere liquidità aggiuntiva da queste risorse, o queste non le permettessero di far fronte ai suoi obblighi, verosimilmente inizierà una ristrutturazione in tribunale o fuori da esso. E in caso di una futura liquidazione o bancarotta, gli azionisti soffrirebbero probabilmente la perdita totale del loro investimento. Servirà molta liquidità aggiuntiva e c’è il dubbio concreto che per un discreto periodo di tempo non si riesca a continuare con l’attività, i proprietari di azioni Classe A di AMC potrebbero perdere totalmente il loro investimento.

AMC comunica di avere 417.9 milioni di dollari di liquidità a disposizione, in calo rispetto ai 508 milioni dichiarati a fine agosto. Le difficoltà dell’industria cinematografica americana proseguono, anche se negli ultimi giorni vi sono state notizie parzialmente positive: lo stato di New York ha infatti dettato le linee guida per la riapertura delle sale (fuori dalla città di New York) dal 23 ottobre.

Fonte: Variety

 

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