Netflix si unisce ufficialmente alla Motion Picture Association of America, l’MPAA, diventando il settimo studio a far parte dell’importante organizzazione (gli altri sono le “big six”, le major Disney, Fox, Paramount, Sony, Warner Bros. e Universal, che a breve però diventeranno cinque con l’acquisizione di Fox da parte di Disney).

“A nome dell’MPAA e delle sue aziende associate sono lieto di dare il benvenuto a Netflix,” ha commentato Charles Rivkin, presidente dell’associazione. “I nostri membri si impegnano a far avanzare l’industria cinematografica e televisiva, sia in come raccontiamo storie sia in come raggiungiamo il pubblico. L’ingresso di Netflix ci permetterà di difendere ancora meglio la comunità globale dei narratori e dei creativi, non vedo l’ora di vedere cosa potremo ottenere insieme”.

L’MPAA ha sede a Washington ed è la principale lobby hollywoodiana, il gruppo si impegna a “difendere la libertà creativa e artistica dei narratori e a sostenere modelli di distribuzione innovativi”.

L’ingresso di Netflix nell’organizzazione, poche ore dopo aver ottenuto il numero record di 15 candidature agli Oscar, rappresenta un punto chiave nella storia della compagnia – e anche dell’MPAA: è la prima volta infatti che accetta una tech company. È difficile che la piattaforma streaming utilizzi questo suo nuovo ruolo per fare pressioni nei confronti dell’accorciamento delle finestre distributive (cosa di cui si occupa più la National Association of Theatre Owners), mentre si ritiene che la presenza di Netflix nell’MPAA sarà strategica per battaglie come la lotta alla pirateria, il tax credit e l’aumento della quota di pellicole statunitensi proiettate in Cina (attualmente sono solo 34) e di serie tv proposte sulle piattaforme streaming (attualmente il 30%).

Con l’arrivo di Netflix nell’MPAA, infine, diventa abbastanza scontato anche quello di Amazon: vi terremo aggiornati a riguardo.

Fonte: Politico

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