Avatar 2: James Cameron spiega la principale differenza fra il suo film e i cinecomic
James Cameron spiega che il suo Avatar 2 differisce dai cinecomic perché affronta delle problematiche più concrete e terrene...
Avatar 2 è nei cinema da un paio di settimane e durante le varie interviste rilasciate da James Cameron nel corso della promozione del kolossal, il regista è finito spesso e volentieri a parlare di cinecomic perché, in ambito di botteghino, ormai è quello il genere da battere in un contesto di mercato che, anche prescindendo dagli effetti della pandemia, è profondamente cambiato dai tempi del debutto del primo film della saga.
Spiega Cameron:
Una cosa che siamo riusciti a fare con successo con il primo film è stato renderlo riconoscibile in tutto il mondo e da tutte le culture. Non ha avuto successo solo negli Stati Uniti, abbiamo fatto i tre quarti degli incassi nei mercati internazionali. Per questo era importante per me raccontare una storia che fosse universale perché tutti hanno a che fare con padri e figli, madri e figlie, fratelli e sorelle e questo genere di cose. Non importa a quale cultura tu appartenga, qual è la lingua che parli o la religione che professi. È un'idea universale.
Non abbiamo a che fare con problemi straordinari, non devono combattere contro un tizio che vuole conquistare la galassia. Devono fronteggiare problemi molto concreti. E non lo dico per criticare i cinecomic, li apprezzo, sono i miti e le leggende di oggi, il nostro equivalente delle divinità greche in battaglia. Tutti noi amiamo questo genere di robe, ma non era quello il film che volevo fare.
Trovate tutte le notizie su Avatar: la via dell’acqua nella nostra scheda.
Cosa ne pensate delle parole di James Cameron? Se siete iscritti a BadTaste+ potete dir la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!
FONTE: The Wrap