Prima del 2005, la Marvel portava al cinema i propri supereroi siglando accordi con studi come la Columbia Pictures e la New Line Cinema, generendo entrate tramite fumetti, merchandise e percentuali dei risultati al box-office. I profitti per i diritti di sfruttamento, tuttavia, erano decisamente bassi, senza parlare della mancanza del controllo creativo. La soluzione a quel punto era una sola: cominciare a produrre indipendentemente i propri film e, per farlo, servivano finanziamenti.

Dopo un periodo di turbolente trattative, Merril Lynch acconsentì a cedere alla Marvel $525 milioni di dollari. Di lì a poco al cinema approdò Iron Man, che con il suo incredibile successo diede ufficialmente inizio all'Universo Cinematografico Marvel.

Il mese scorso, ha pubblicato un pezzo proprio a questo proposito, affidando il merito della ribalta in casa Marvel a Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios tra l'altro coniatore del termine "Marvel Cinema Universe". Nell'articolo viene anche menzionato che Avi Arad, in disaccordo con la politica di autofinanziamento, diede le dimissioni sciogliendo la sua collaborazione con la Marvel Enterprises in qualità di presidente, direttore di produzione e amministratore delegato.

L'articolo ha urtato la sensibilità di Avi Arad che ha voluto rispondere direttamente al giornalista di Businessweek con una lettera che vi riportiamo qui di seguito:

Buon giorno, Devin. Come al solito mi deludi dichiarando il falso. Sono proprio certo che la Marvel ti abbia detto che mi sono dimesso perchè non credevo nella strategia di autofinanziamento. E' ora che uno come te inizi a fare i compiti e a controllare i fatti come si deve. Ti suonerà arrogante da parte mia, ma sono stato io a stendere il piano di release della Fase Uno Marvel. Informati e scoprirai qual è stato l'iter per arrivare alla situazione attuale.

Dovresti contattare Merill Lynch, la Ambac Insurance e i nostri partner internazionali che hanno acconsentito a unirsi a noi grazie ai miei traguardi. I nostri partner commerciali erano a conoscenza della mia reputazione. Loro si sono fidati di me e senza Iron Man questo articolo non sarebbe stato scritto. Iron Man non era neanche nel piano di release originale: sapevo che ne avevamo bisogno, quindi mi sono attivato per riprendermelo dalla New Line. Il resto è storia.

Non avremmo ottenuto i finanziamenti se non fossi andato da Brad Grey per siglare un accordo di distribuzione a garanzia societaria. Gli altri alla Marvel hanno cercato per mesi di raggiungere un compromesso con la Universal, ma non ci sono riusciti. Io mi ero stancato di aspettare e così sono andato da Brad. Abbiamo concluso in pochi giorni. La grande presentazione alle istituzioni finanziarie e alle agenzie di assicurazione ha avuto luogo agli studi Paramount. Io ero il relatore ed è andato tutto alla grande.

Questo ti suona come qualcuno in disaccordo con la strategia di autoproduzione? Ho perdonato Kevin Feige per aver seguito solamente gli ordini e essersi preso il merito, ma lui non ha avuto scelta. Dovresti vergognarti per esserti inginocchiato davanti agli dei del business. Ci ho rinunciato a credere nell'integrità dei giornalisti. […] Apporta i dovuti cambiamenti al tuo pezzo, altrimenti avrai solamente sprecato il mio tempo. Condividerò questa lettera con altri giornali per dimostrare la mancanza di professionalità dimostrata per un egoistico tornaconto personale.