Ben Affleck e Matt Damon, con il sostegno di Gerry Cardinale, hanno lanciato una nuova casa di produzione chiamata Artists Equity: l’annuncio è stato fatto una decina di giorni fa, anche se le prime voci circolavano già l’estate scorsa. I due attori e produttori hanno stretto un accordo con RedBird Capital Partners per finanziare l’impresa, che ha come missione quella di creare uno studio guidato dagli artisti potenziando la loro visione creativa e ampliando il loro accesso alla partecipazione ai profitti. Per farlo, Artists Equity cercherà di creare “partnership imprenditoriali” con registi e produttori.

Affleck e Damon saranno alla guida della compagnia: il duo ha una certa esperienza nel settore: insieme hanno generato più di 10.7 miliardi di dollari al box-office con i loro film, partecipando a più di 110 pellicole come protagonisti o co-protagonisti. Inoltre sono state prodotte sei loro sceneggiature, otto serie tv come produttori o sceneggiatori, e hanno ottenuto tre premi Oscar.

Artists Equity viene definita dai suoi fondatori una “piattaforma di monetizzazione delle proprietà intellettuali”, e come primo progetto produrrà un film diretto da Ben Affleck con protagonista Matt Damon (affiancato dallo stesso Affleck). Incentrato sulla creazione del brand Air Jordan, arriverà al cinema nel 2023 grazie a una partnership tra Amazon Studios, Skydance Sports e Mandalay Pictures. L’obiettivo dello studio è far uscire tre film nel 2023, salendo poi a un minimo di 5 film all’anno.

Presentando la nuova realtà durante un Q&A al DealBook Summit del New York Times assieme a Gerry Cardinale ieri, Affleck ha fatto alcune dichiarazioni di peso citando nientemeno che Netflix:

Non vedo differenza tra qualcosa di commerciale e la qualità. Chiedelo a Reed Hastings… Sono sicuro che c’è un fattore di rischio, e sono sicuro che hanno una grande strategia da seguire, ma fossi in loro mi chiederei: “Come facciamo a fare 50 grandi film? Com’è possibile? Non c’è un team abbastanza grande per farlo. Non ci sono abbastanza… semplicemente, non si può fare. È una cosa che richiede attenzione, dedizione e lavoro, e che resiste al processo da catena di montaggio che utilizzano loro. Scott Stuber [il capo della divisione film di Netflix, ndt] è una persona di grande talento e intelligenza che adoro… Ma il suo è un lavoro impossibile. Capisco che c’è un pubblico più ampio, in giro, per i film d’azione rispetto ai film drammatici più piccoli. Lo capisco. Certi generi hanno maggiore successi, e non si può ignorare. Ma facciamone uno bello, cerchiamo di sorprendere il pubblico, facciamo in modo che al pubblico interessi!

Cardinale ha contestualizzato la dichiarazione di Affleck spiegando che Artists Equity intende realizzare flm commerciali che riconoscano i gusti del pubblico ma che siano abbastanza memorabili da essere “ricordati tra 20 anni”. Una stilettata proprio all’enorme numero di titoli sfornati ormai ogni anno da Netflix:

La prima era dello Streaming è stata basata sulla quantità. La seconda era sarà basata sulla qualità.

E l’idea di Affleck e Damon è che Artists Equity possa fornire questa qualità.

Fonte: Deadline

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