Nonostante sia praticamente cresciuta sui set cinematografici con il primo ruolo a 8 anni (Amityville Horror con Ryan Reynonold) non è stato facile per Chloë Grace Moretz farsi strada in un mondo di pregiudizi e supponenza.

In occasione del podcast “Reign with Josh Smith” (come riportato da The Independent), l’attrice ha parlato della sua esperienza:

Ho sempre trovato strano e anche davvero interessante sin dal mio primo ruolo da protagonista a 14 anni in Carrie vedere chi avesse problemi con una ragazzina. A quel punto avevo lavorato già per così tanti anni, quasi 10, e mentre ottenevo ruoli sempre più importanti crescendo, era interessante vedere quante persone fossero pronte a respingermi.

Ha poi proseguito:

La maggior parte era composta da uomini più grandi che mi trattavano come una bambina. Se avevo proposte effettive per il ruolo, molte volte venivo zittita. Cercare di farti valere a 14, 15, 16 anni davanti a un uomo di una certa età è davvero una roba che ti fotte il cervello.

L’attrice ha ammesso che spesso entrava in una “lotta di potere” con queste figure, ma poi ha imparato il valore dei limiti:

Trovo i limiti estremamente importanti. Per renderti conto dei limiti e per piazzarli devi sentirti libera di parlare a cuore aperto senza temere biasimo o giudizio da parte delle persone.

Chloë Grace Moretz è al momento nella serie Amazon Prime Video The Peripheral.

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