L’estate del 2023 verrà sicuramente ricordata per il successo di Barbenheimer e per il clamoroso flop di alcuni costosissimi film come The Flash (268 milioni in tutto il mondo, a fronte di un budget di 300 milioni più il marketing) e Indiana Jones e il quadrante del destino (355 milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget di 300 milioni più il marketing). Ma è anche l’estate delle cosiddette sleeper hit: una è senza dubbio Sound of Freedom, il cui inatteso successo è frutto anche di una campagna di acquisto biglietti decisamente non convenzionale. L’altra è un successo ancora più inatteso, perché inizialmente etichettato come flop: parliamo di Elemental, il nuovo film dei Pixar Animation Studios.

Quando il film d’animazione è uscito nei cinema americani, a metà giugno, ha incassato meno di 30 milioni di dollari destando molta preoccupazione negli analisti. Troppo poco per un film costato circa 200 milioni di dollari più il marketing, troppo poco per il nuovo arrivato di quella che per necessità deve essere una fabbrica di successi e che l’anno scorso aveva già sfornato un pesantissimo flop – Lightyear – dopo che a causa della pandemia le pellicole precedenti Soul, Luca e soprattutto Red (che avrebbe potuto incassare bene al botteghino) erano uscite direttamente su Disney+ penalizzando le entrate.

All’epoca si disse che questo era un campanello d’allarme, e che l’insuccesso di Elemental avrebbe reso la Pixar un osservato speciale all’interno della Disney di Bob Iger.

I più ottimisti, però, avevano visto alcuni fattori che avrebbero potuto portare Elemental ad avvantaggiarsi sul lungo periodo. Prima di tutto il passaparola positivo: i sondaggi CinemaScore avevano infatti restituito un punteggio A, evidenziando un elevato gradimento da parte del pubblico. È un dato fondamentale quando si punta ad avere gambe lunghe al botteghino. Inoltre, la competizione sul fronte dei film d’animazione per tutta la famiglia, durante l’estate, era davvero bassa: Spider-Man: Across the Spider-Verse era già uscito da un po’, Ruby Gillman sembrava poco minaccioso (alla fine ha raccolto meno di 40 milioni in tutto il mondo) e il primo film veramente in grado di attirare l’attenzione del grande pubblico appassionato di animazione, Tartarughe Ninja: Caos Mutante, non sarebbe arrivato prima di agosto.

E così, settimana dopo settimana, Elemental ha mostrato un’ottima tenuta, grazie anche a un robusto andamento a livello internazionale. Non stiamo parlando di un successo straordinario, ma di un risultato ben al di sopra di quanto ci si aspettasse dopo quel primo weekend così preoccupante.

Il film ha chiuso il suo settimo weekend all’ottavo posto della classifica americana raggiungendo i 144 milioni di dollari, e dovrebbe chiudere la sua corsa intorno ai 150 milioni. In tutto il mondo, poi, ha sfiorato i 400 milioni di dollari, e dovrebbe chiudere la sua corsa intorno ai 450 milioni, diventando il maggiore incasso dall’inizio della pandemia per un film originale, e cioè non basato su qualcosa (Oppenheimer è basato su un libro, American Prometheus).

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