Arriverà a dicembre nelle sale e su AppleTv+ Emancipation – Oltre la libertà (GUARDA IL PRIMO TRAILER), il nuovo film con Will Smith diretto da Antoine Fuqua (Training Day) che racconta la storia di Peter, un uomo nato schiavo che fugge dalla schiavitù affidandosi al suo ingegno.

La data di uscita del film è stata per lungo tempo incerta, dopo l’ormai celebre schiaffo di Will Smith a Chris Rock nell’ultima notte degli Oscar: in un’intervista con Deadline il regista ha affrontato l’argomento, sostenendo di avere sempre avuto il sostegno della casa di distribuzione.

Ecco le sue parole:

Ho sempre detto che, come regista, vuoi che il tuo lavoro esca, soprattutto se si tratta di qualcosa di così importante. Anche la Apple, dietro le quinte, ha spinto per questo, cercando di navigare tra le acque. Non hanno mai smesso di parlare dell’uscita del film e del momento migliore per farlo. Apple mi chiamava spesso, con Will, e devo dire che è stata fantastica durante tutto il film. Ci siamo trasferiti dalla Georgia alla Louisiana e non hanno mai battuto ciglio. Abbiamo affrontato uragani, Covid e tutto il resto.

Fuqua poi scende più nei dettagli sulla travagliata lavorazione del film, a causa dell’uragano che ha colpito la Louisiana mentre stavano girando:

È stato il film più difficile che abbia mai fatto. Siamo stati fermi per poco più di un mese. Quasi tutte le location che avevamo sono state spazzate via. Abbiamo dovuto fare una nuova ricerca di location. Ero in Louisiana, dovevo andare a Baton Rouge, e le location di cui mi ero innamorato non c’erano più, o erano impossibili da raggiungere. Le persone sul set, la troupe, che hanno lavorato al film dalla Louisiana, alcune di loro erano senza casa e stavano cercando di capire dove andare a stare quando saremmo tornati. Anche in questo caso, Apple si è fatta avanti per aiutare le persone, ma è stata dura. Non avevo mai vissuto un’esperienza simile, era una cosa spaventosa. Quando siamo tornati, dovevamo ancora fare i conti con una città che si stava rimettendo in piedi. Avevamo ancora a che fare con luoghi che non potevamo raggiungere o che avrebbero richiesto più tempo per essere raggiunti. Il caldo non ci ha aiutato e abbiamo dovuto girare nelle paludi. Tornare nelle paludi è stato a volte pericoloso, ma divertente. Le nuove location che abbiamo trovato, e le altre in cui abbiamo deciso di girare, erano in realtà migliori per il film. Erano in [condizioni] difficili e davano l’idea della realtà a cui dovevano sopravvivere le persone che vivevano lì all’epoca.

Il regista aggiunge poi un aneddoto su Will Smith alle prese con la palude:

Abbiamo fatto tutto il possibile, con addestratori di alligatori, serpenti, ragni lupo e quant’altro. C’erano anche alcuni dei miei amici Navy SEAL per proteggere tutti. A onore di Will, ricordo che in uno dei primi giorni di riprese c’era un momento in cui lui doveva correre nella palude. Pensavo che forse avremmo dovuto rimpiazzare la ripresa, perché c’erano gli alligatori là fuori. Ho descritto la situazione a Will, e lui mi ha detto: “Ok, questo è quello che faccio. Andiamo“. Ho pensato: “Ok, ci sta“. E l’ha fatto. Un paio di volte.

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FONTE: Deadline

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