L’entrata in scena di Emanuela Fanelli, ospite di Francesco Alò “Casa Alò”, è già di per sé un primo aneddoto memorabile che setta il tono dell’intera intervista.

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Ancora fuori camera, si sente la voce di Emanuela mentre entra in casa… “Posso andare in bagno?” chiede. Invitata a passare davanti alla telecamera, Emanuela mostra la scena del delitto sulla giacca che indossa. “Devo andarmi a sciacquare perché c’è stato il regalino di un piccione romano, ma sono subito da voi!” Anche senza volerlo, già nei primi secondi dal suo ingresso, intuiamo che per le seguenti due ore ci sarà da divertirsi.

La chiacchiera libera, prima che l’intervista vera e propria cominci, continua e Fanelli, alla domanda su cosa ne pensa di Blow Up di Antonioni, risponde:

Non l’ho mai visto. Allora, è ora di finirla con questa cosa perché io riflettevo sul fatto che ho visto tanti film, letto libri e ogni volta che parli con qualcuno esce sempre fuori quello (che non hai visto ndr) che ti dicono: “Beh, è una cosa vergognosa!” Che pare che sei ignorante.

Nonostante non abbia mai visto Blow Up, Emanuela Fanelli è una donna molto colta e la voglia scherzosa e autoironica di mostrarlo costella l’intera intervista, dando vita, a pochi minuti dal suo arrivo in casa, a un terzo aneddoto esilarante. Col passaggio dall’introduzione in bianco e nero alla videointervista a colori, si trova a citare C’eravamo tanto amati e da lì a snocciolare i nomi dell’intero cast.

La butto là senza motivo. (…) Dai, qui mi si alza la media. Qua stiamo già sul 25. Però ho fatto quelle tecniche che sai una cosa e devi andare per forza su quel discorso.

L’intervista prende il via e un quarto aneddoto memorabile è il racconto di come è stata scelta per il ruolo di Cinzia in Dov’è Mario? di e con Corrado Guzzanti, sua… cotta adolescenziale:

Mi sembrava il sogno della vita. Quando mi è arrivato il copione, ho letto che cercavano questo ruolo. Leggo una scena, mi è sembrata una meraviglia. Ma la descrizione del personaggio era: bassa e tozza. Quindi io ho detto: bene, ce le ho tutte! Proprio il ruolo mio.

Alla fine Fanelli si presenta al provino, puntando a far cambiare idea ai creatori della serie su come si immaginavano il personaggio. Ma l’ansia è tanta…

All’ultimo provino c’era Corrado e io mentre andavo a farlo mi sono fermata ben tre volte nei bagni dei bar perché stavo un po’ agitata. Questo è un piccolo regalo che voglio fare a tutti voi (indica la telecamera ndr) che vi concilierà la giornata, il pranzo o la cena.

Restando sul discorso dei provini, Fanelli racconta come ha accolto il suo ruolo in Non essere cattivo, specialmente il nome dato al suo personaggio:

Claudio Caligari, primo provino che io faccio per il cinema nella vita. Mi prende per questo ruolo, quindi io realizzo il sogno di voler fare questo mestiere, il sogno di vedere per la prima volta al cinema il proprio nome e lo leggo vicino al ruolo: prima smandrappata. Perché erano ben tre e io ero la prima, che per me è stato un grande orgoglio. Però appunto, degli esordi che potevo immaginare, di certo non pensavo a questo, però secondo me è tra gli esordi più belli del cinema italiano. Prima smandrappata è veramente bello.

Altri aneddoti divertenti costellano l’intera videointervista, dal provino con Virzì al paese in cui è nata Fanelli che “non è mica il Bronx”. Se volete vederli, non dovete far altro che abbonarvi a BadTaste+ e guardare l’intera videointervista:

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