Il Governatore della California, Gavin Newsom, ha annunciato finalmente che i cinema delle contee di Los Angeles, Orange e San Bernardino potranno riaprire a partire da sabato.

Il sistema per gestire l’emergenza a “livelli” implementato da alcuni mesi fa da Newsom prevede che due settimane dopo lo spostamento su un livello di gravità inferiore dell’emergenza, le attività di un’area possano ufficialmente ripartire. Le contee sopracitate sono state spostate al livello rosso (erano viola), e ora previa l’approvazione delle autorità sanitarie potranno dare il via libera alla riapertura di cinema, teatri, ristoranti, ma anche concerti e sport all’aperto, rispettando ovviamente alcune norme (le sale potranno accogliere gli spettatori fino a riempire il 25% della capacità complessiva).

Secondo le norme attuali, la contea di Los Angeles avrebbe dovuto attendere due settimane prima di riaprire le attività, rispettando il limite di 7 casi di Coronavirus ogni 100,000 residenti. Ma una nuova regola prevede che questo limite possa salire a 10 per 100,000 se nello Stato sono stati raggiunti i 2 milioni di vaccini somministrati nei quartieri meno svantaggiati: questa soglia verrà superata venerdì. Siccome la norma è retroattiva, e Los Angeles si trova a una media di 10 casi ogni 100,000 abitanti ormai da settimane, ecco che sabato potranno già riaprire i cinema.

Si tratta di una svolta per l’industria cinematografica americana, pronta a ripartire a pieno ritmo in primavera: Los Angeles e New York (dove i cinema hanno riaperto i battenti lo scorso weekend) sono fondamentali per gli incassi, e una volta che la capacità delle sale sarà ampliata almeno al 50% gli Studios si sentiranno tranquilli a programmare l’uscita dei blockbuster. Il mercato di Los Angeles, nel 2019, ha rappresentato circa il 9% dell’intero box-office, mentre l’area di New York il 7.4%. Al momento sono aperti circa il 46% dei cinema americani.

Per quanto riguarda i parchi dei divertimenti, recentemente era stato annunciato che avrebbero potuto riaprire il 1 aprile, ma anche in questo caso la data sarà anticipata di due settimane. Durante un incontro con gli investitori, però, il CEO della Disney Bob Chapek ha annunciato che Disneyland non riaprirà prima della fine di aprile. Circa 10,000 impiegati che erano stati messi in congedo non retribuito verranno richiamati. Il parco dei divertimenti è chiuso da quasi un anno, ormai. L’area di shopping e ristoro Downtown Disney, invece, ha riaperto l’estate scorsa.

Fonte: Deadline

 

 

 

 

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