Negli anni novanta e all’inizio del duemila, grazie a film come Jerry Maguire, Stuart Little e Il sogno di Calvin, Jonathan Lipnicki era uno degli “enfant prodige” di Hollywood.

Poi, trascorsi i fasti di questi anni, l’ex interprete di Ray Boyd in Jerry Maguire è scomparso dai radar.

Parlando con SlashFilm, Jonathan Lipnicki (classe 1990) ha spiegato che questa sua lontananza dal set non aveva nulla a che fare con impegni di natura personale, come ad esempio la scuola, ma dipendeva dal fatto che, per sua stessa ammissione, “non era un valido attore”.

Lipnicki afferma che:

La più grande transizione per me è stata il non lavorare per lungo tempo. Le persone tendono spesso a creare una narrativa fatta di “Oh, sono andato alle superiori” e robe così. È la la storia che la gente racconta quando non lavora. Oppure, se sono stati dei bambini attore, dicono che avevano bisogno di prendersi tempo. Io non mi sono preso del tempo, nel senso che non era quella la mia sola priorità. La verità è che non lavoravo perché non lavoravo. Nel senso che, per un po’, non ho ottenuto alcun ruolo.

Poi aggiunge:

Voglio essere onesto. Non ottenevo delle parti perché non ero un bravo attore. L’aspetto grandioso dell’essere un attore da bambino è che, quando sei piccolo, c’è questa fantastica meraviglia intrinseca dell’infanzia. Ed è la ragione per cui un sacco dei ragazzini che vedete sono di talento. Poi arrivano i filtri e il nervosismo… insomma, entra in gioco il mondo. Per me ha significato passare dal fare semplicemente una cosa che mi veniva naturale col cercare di essere come i miei attori preferiti.

Per migliorarsi, racconta l’ex giovanissima star di Jerry Maguire Jonathan Lipnicki, ha intrapreso dei corsi di recitazione dedicandosi anche al teatro.

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FONTE: SlashFilm

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