Kevin Hart contro la cancel culture: "Personalmente, non me ne frega un ca**o"

Durante gli eventi stampa di Fatherhood, Kevin Hart ha potuto dire la sua in merito a un tema molto dibattuto, quello della cancel culture

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Durante gli eventi stampa di Fatherhood, Kevin Hart ha potuto dire la sua in merito a un tema molto dibattuto, quello della cancel culture specie in riferimento a chi va a ripescare vecchie dichiarazioni o battute più o meno controverse fatte da questa o quella persona in questa o quella sede. Azioni che tendono ad avere delle ripercussioni professionali negative non indifferenti sulle "vittime". Una questione che Kevin Hart conosce bene visto che, un paio di anni fa, ha dovuto lasciare la conduzione degli Oscar per colpa di sue sue dichiarazioni del passato che hanno offeso, in particolare, la comunità LGBTQ.

Dalle pagine del The Times spiega:

Se la gente vuole andare a ripescare robe, potete andare a recuperare quei Tweet, su coraggio. Non c'è niente che io possa fare. Staresti guardando una versione più giovane di me. Un commediante che cerca di essere divertente fallendo, in quel caso. Le scuse sono state fatte. Ora capisco l'effetto. Mi guardo indietro e rabbrividisco. Ma si tratta di crescere. Personalmente non me ne frega un ca**o [della cancel culture, ndr.]. Se qualcuno ha fatto qualcosa di davvero dannoso allora dovrebbe assolutamente esserci una conseguenza. Ma se parliamo di "Questo ha detto questa roba! Dobbiamo eliminarli!". Chiudi quella ca**o di bocca! Quando siamo arrivati a ritenere che tutte le esistenze debbano essere perfette? Da quando abbiamo cominciato a pensare che le persone non possano sbagliare? Non comprendo. Io stesso, non esigo perfezione dai miei figli, da mia moglie, dai miei amici e dai miei dipendenti. Sai perché? Perché l'ultima volta che ho controllato, la maniera migliore per crescere era combinare casini. Non conosco un ragazzino che non abbia fatto una qualche ca**ata. [...] È come la prigione. La gente viene imprigionata affinché possa imparare qualcosa ed essere persone migliori. Ma se pi esci e il prossimo ti dice "Non ti offro alcun lavoro perché sei stato in prigione" cosa ci sono andato a fare? Sono già stato punito, le persone hanno bisogno di una nuova opportunità. La tua vita dovrebbe finire per colpa di un errore? Non dovrebbe esserci una possibilità di dimostrare che sei cambiato? Chi sei tu per negarmelo?

Cosa ne pensate delle considerazioni di Kevin Hart sulla cancel culture? Ditecelo nei commenti!

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