È durante la CinemaCon, la convention tra distributori ed esercenti americani, che alcuni big di Hollywood hanno espresso contrarietà ai meccanismi distributivi sperimentati da major e non solo tra il 2020 e il 2021. È passato un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, ed è possibile iniziare a tirare le somme sui primi risultati delle distribuzioni “ibride”, e cioè in contemporanea al cinema o in streaming, sia quest’ultima una piattaforma ad abbonamento (come HBO Max o Paramount+) o a transazione digitale (come l’Accesso Vip di Disney+).

Josh Greenstein, presidente della divisione cinema della Sony, ha ribadito l’intenzione della major di “proteggere e preservare la finestra cinematografica”, scatenando ovviamente un grande applauso da parte degli esercenti. Sony, lo ricordiamo, non ha una piattaforma streaming proprietaria. “Far uscire i film in contemporanea al cinema e a casa è devastante per il nostro business,” ha insistito. “I nostri film verranno mostrati prima, in esclusiva, nelle sale cinematografiche. E i cinema e l’esperienza cinematografica trionferanno. Negli ultimi 19 mesi c’è stata tanta negatività. Senza sminuire le vere sfide, alla Sony cerchiamo di guardare in prospettiva all’industria cinemartografica.”

Tom Rothman ha aggiunto di aver visto Free Guy al cinema: “Questo film sta andando bene al box-office prima di tutto perché è bello, e secondo perché non si può guardare a casa, in tv! Provate a immaginare. Ricordate la frase di Bill Clinton ‘È l’economia, stupido!’, ecco: “Sono le finestre cinematografiche, stupido’ Lo so, non siamo molto svegli a Hollywood, ma ce la faremo. Anche perché il Covid, a un certo punto, passerà”.

Durante il suo panel, la Sony ha mostrato il trailer di Spider-Man: No Way Home (GUARDA) e il film Ghostbusters: Legacy (LEGGI LE REAZIONI).

Chris Meledandri, fondatore della Illumination e creatore del franchise di Cattivissimo Me, ha tenuto un discorso ancora più appassionato riguardo la questione vitale dell’esclusiva cinematografica. La Universal, proprietaria della Illumination, è stata la prima major l’anno scorso a raggiungere un accordo con le catene cinematografiche, proponendo una finestra di esclusiva ridotta nella quale le sale avrebbero ricevuto parte degli incassi dei film usciti in digitale. Ecco una sintesi di cosa ha detto Meledandri:

Sono felice che siamo nuovamente insieme. Voglio ringraziare la National Association of Theatre Owners, tutti voi in questa stanza e tutti i membri della nostra industria, per l’impegno e la perseveranza nel riportare il mondo al cinema.

Quando quindici anni fa ho deciso il nome della nostra azienda, Illumination, mi sono ricordato di cosa significa sedere al cinema, vedere le luci che si abbassano, e il proiettore che parte e inizia illuminare lo schermo attraverso la celluloide, come per magia, portando in vita personaggi e mondi. La pellicola sarà anche un lontano ricordo, ma stare in un cinema no: la sospensione d’incredulità, abbandonare se stessi alle possibilità che l’avventura che si svolge davanti a noi ci propone… le dimensioni dello schermo che ci trasportano in un’esperienza più grande di noi – un’esperienza comune, condivisa con la famiglia o gli amici e anche con chi non abbiamo mai incontrato!

[…] Oggi attendiamo il futuro del nostro mondo e della nostra industria in un’epoca di profonde trasformazioni e cambiamenti. Negli anni futuri scopriremo ulteriori modi per guardare contenuti: più strumenti, più piattaforme, più servizi.

Ma sono qui per dirvi che un’industria cinematografica vibrante non solo è indispensabile per la comunità cinematografica, per l’esercizio, per l’eredità culturale globale e certamente per il pubblico… Ma un’industria cinematografica che prospera è importante anche per gli streamer. Perché senza di essa, il concetto stesso di film potrebbe sparire. In questo momento di cambiamento la nostra industria non può riposarsi. Tutti noi – creatori di contenuti ed esercenti – dobbiamo metterci alla prova per raggiungere obiettivi più alti, per essere migliori di quanto abbiamo mai pensato di essere. Dobbiamo scrivere il prossimo atto ndella nostra storia. E quando arriveremo a quel punto sono convinto che, proprio come abbiamo fatto per più di un secolo nel bene o nel male, in guerra o durante la pace, durante la prosperità o le pandemie… Il pubblico di tutto il mondo tornerà, insieme a famigliari o amici, al cinema.

Molto più pragmatici John Fithian, capo della National Association of Theatre Owners, e Adam Aron, capo della più grande catena cinematografica del mondo, la AMC.

“Le finestre distributive esclusive rimangono vitali per il successo dell’industria cinematografica,” ha affermato Fithian mostrando scene di film come Tenet e Wonder Woman 1984, opere di registi che “non credono che i cinema siano una cosa del passato. I loro lavori migliori sono quelli per il grande schermo. I creativi più importanti lo sanno bene, sono dalla parte giusta della storia. L’uscita in contemporanea al cinema e in streaming non funziona. Non funziona per nessuno. L’uscita costante di una lunga serie di film in esclusiva è essenziale per il recupero della nostra industria e per far sì che l’intero ecosistema generi profitti. Le finestre distributive in esclusiva sono vitali per la sopravvivenza e il successo dell’industria. Non saranno quelle di prima, ma non possono essere quelle che abbiamo avuto durante la pandemia. Stiamo entrando in una fase di grande sperimentazione. I film che stavano iniziando a lasciare le uscite cinematografiche stanno per tornarci. Gli spettatori vogliono più opzioni, e i nostri membri ridefiniranno cosa significa l’esperienza cinematografica. Il cinema non è una forma passiva di intrattenimento: è immersivo e cambia la vita delle persone. Il pubblico di tutto il mondo è rimasto senza film e non vedeva l’ora di tornare al cinema. Il senso di comunità che creano i cinema è più importante che mai”.

Aron si è concentrato sulla pirateria, problematica fondamentale legata al lancio in contemporanea al cinema e in streaming: “L’unico modo perché un film riesca davvero a generare miliardi di dollari è uscendo prima al cinema. È l’unico modo per prevenire la pirateria. Per fortuna c’è un finale hollywoodiano in arrivo: guardate a cosa accadde dopo l’influenza spagnola. Ci furono i ruggenti anni venti! La nostra industria sa bene cosa sono i sequel. I ruggenti anni venti saranno il film in uscita al cinema vicino a casa vostra”.
Il chairman della Motion Picture Association (associazione lobbistica che rappresenta gli studios) Charles Rivkin ha invece voluto smorzare i toni, insistendo sul fatto che cinema e streaming non sono in competizione: “Come dimostrano gli studi, i consumatori considerano streaming e cinema due parti di uno spettro condiviso di intrattenimento. I consumatori considerano l’uscita cinematografica una certificazione di qualità. Se un film è uscito in sala, è perché ha un certo ‘pedigree’. […] Abbiamo costruito una delle industrie di maggior successo e più iconiche nella storia umana. Insieme, ne costruiremo una ancora più grande nel secolo a venire. Credo che ci troviamo a un punto di svolta, abbiamo l’opportunità per pensare a cose nuove e reinventarci, proprio come accadde dopo l’influenza del 1918. Modelli di business considerati indistruttibili stanno cambiando per sempre”.

Fonte: Deadline / Deadline / Deadline

 

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