Mariel Hemingway ammette che una pellicola del genere, oggigiorno, non potrebbe uscire “Al 100% oggi non potrebbe uscire” poi le viene chiesto un parere su Allen v Farrow, la docuserie HBO che racconta le accuse e i retroscena della relazione tra i due. L’attrice puntualizza di non averla vista e spiega che per lei non è semplice parlare della cosa dato il rispetto che nutre per Woody Allen frutto anche della splendida esperienza avuta con lui proprio per Manhattan:
È un po delicato per me perché, per quanto mi riguarda, non è stato in alcun modo irrispettoso o sgradevole. Non conosco Mia, non conosco Ronan e non conosco Dylan. Non conosco quella storia che non spetta neanche a me raccontare. E nel dire questo, non è che mi ergo su un palco a difenderlo, ma per me l’integrità del suo lavoro rimane integra […] Non ci sono più consentite le sfumature di grigio. Bisogna sempre scegliere da che parte stare. Ma chi l’ha detto? Non è così che si matura.
Questa la sinossi di Manhattan, il film di Woody Allen con Mariel Hemingway:
Isaac Davis, 42 anni, autore di testi televisivi, vive con la liceale 17enne Tracy, che è affascinata dalla sua cultura. Isaac, che ha divorziato dalla prima moglie ed è stato lasciato dalla seconda, ha paura che il legame con la studentessa lo renda ridicolo e la spinge ad andare a Londra anche perché vuole frequentare Mary, una ragazza che ha conosciuto tramite il suo amico Yale. Quando Tracy si deciderà finalmente a partire, però, Isaac cercherà, invece, di trattenerla.
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