Il titolo del pezzo pubblicato dal The Times, “Matt Damon è l’ultimo protagonista di Hollywood?”, dice già molto circa gli argomenti trattati all’interno del medesimo. L’evoluzione dello stardom, le nuove sfide affrontate dall’industria del cinema commentate da uno dei volti più conosciuti e riconoscibili di Hollywood e dintorni.

Proprio in riferimento al concetto di protagonista, leading man, nel pezzo su Matt Damon il giornalista della testata si dice convinto che non siano più i nomi degli (o delle) attori a “vendere un film” ma l’appartenenza, o meno, a un determinato franchise dalla grande presa sul pubblico. Nello spiegare la sua posizione fa un esempio, quello di Robert Downey Jr, che gli ha attirato addosso le – prevedibili – critiche dei fan dell’Universo Cinematografico della Marvel.

Nell’articolo leggiamo:

Quando ci sediamo per parlare con l’attore, avvertiamo questa sensazione palpabile, ovvero che tutto ciò che Matt Damon ama di questa industria stia scomparendo. Una differenza immediata rispetto ai giorni in cui lui ha cominciato la sua carriera è che ora non sono più i protagonisti a vendere i film visti dalla maggior parte delle persone. I titoli più importanti della decade appena trascorsa sono brand e franchise molto noti, fatti di sequel e prequel. Robert Downey Jr è indubbiamente un nome di punta, ma Iron Man poteva essere interpretato da qualsiasi attore dotato di arguzia. Per il pubblico il personaggio è più importante di chi lo interpreta.

Su Twitter, come potete constatare cliccando qui, sono piovute le critiche.

In merito, Matt Damon dice:

Se vuoi che il tuo film possa arrivare in tutto il mondo e avere delle solide performance, punti ad avere il minor quantitativo di confusione culturale. Ora c’è l’ascesa dei film di supereroi no? Sono facili per chiunque. Sai già chi sono i buoni e chi i cattivi. Combattono tre volte e, in due occasioni, i buoni vincono.

Insomma, la maggior importanza data ala marchio, al brand, al personaggio rispetto a colui che lo – o la – interpreta è anche una conseguenza del dover vendere un film a tutti in anni in cui poi lo streaming ha finito per azzerare quasi totalmente il mercato tradizionale dell’home video.

La star sottolinea anche che la fruizione stessa del cinema è profondamente cambiata e per i bambini, o i ragazzini, di oggi i film non ricoprono un ruolo importante così come accadeva in passato:

Guardano i film in modo diverso da come facevamo noi. Come puoi guardare un film mentre mandi dei messaggi col telefono? Da persona che lavora facendo queste cose, non posso dire che sia una cosa che amo. I film come li conosciamo noi, non sono più una roba importante nelle vite dei nostri figli. E questa cosa m’intristisce.

Cosa ne pensate? Potete dire la vostra nei commenti qua sotto!

 

 

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