Da quando, nel 1998, Michael J Fox ha informato il grande pubblico di essere in lotta contro la malattia di Parkinson dal 1991, l’attore ha comunque continuato con una certa regolarità la sua attività artistica. Per ben quattro stagioni su sei, dal 1996 al 200, è stato il protagonista di Spin City, la popolare sit-com ideata Gary David Goldberg e Bill Lawrence, dove ha interpretato il ruolo di Mike Flaherty. Quando le sue condizioni si sono aggravate, la parte principale è passata nelle mani di Charlie Sheen e del suo Charlie Crawford. La star era alla sua prima esperienza televisiva.

Tornando a Michael J Fox l’abbiamo poi ritrovato anche in alcuni episodi della terza stagione di Scrubs – Medici ai primi ferri, anche questa creata da Bill Lawrence. Più di recente l’abbiamo ritrovato con un ruolo ricorrente in The Good Wife e relativo spin-off, The Good Fight.

22 anni dopo aver reso nota la sua battaglia, Michael J Fox spiega a People Magazine che la malattia sta avendo un ulteriore impatto su di lui, in aggiunta ai tremori e alla rigidità.

La mia memoria a breve termine è andata. Sono sempre stato abilissimo nella memorizzazione delle battute. E mi sono ritrovato ad avere delle situazioni davvero estreme nell’ultimo paio d’ingaggi dove mi sono ritrovato ad avere a che fare con dei ruoli molto parlati. E ho faticato in entrambe le occasioni.

Per ovviare alla cosa, deve continuamente esercitare la pronuncia e la dizione gridando degli scioglilingua. Date le difficoltà con la recitazione, Michael J Fox continua a dedicarsi a un’altra attività che ama, la scrittura. Il suo quarto libro di memorie, No Time Like the Future, arriverà nelle librerie americane il 17 novembre.

Mi dedico principalmente a questo ormai. Con la chitarra non va più bene e neanche col disegno, non sono mai stato bravo a ballare e recitare sta diventando troppo difficile. Quindi mi tocca scrivere. Che, fortinatamente, è un’attività che mi piace molto.

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