Nikki Finke è morta domenica a Boca Raton (Florida) dopo una lunga malattia: aveva 68 anni.

Giornalista “d’assalto” del mondo dell’intrattenimento, ha scosso Hollywood creando il sito Deadline Hollywood Daily nel 2006 (ispirandosi alla colonna che curava su LA Weekly), in cui pubblicava resoconti sul mondo dorato senza paura di colpire major, produttori o potenti dell’industria abituati a essere adulati. Con i suoi scoop e le sue indiscrezioni rivelava segreti e meccanismi poco conosciuti, cambiando per sempre il modo di raccontare il mondo dell’intrattenimento. Indimenticabili i suoi “TOLDJA!”, quando un suo scoop veniva poi confermato ufficialmente, così come i suoi live blogging senza peli sulla lingua delle cerimonie dei premi più famosi, dai Golden Globes agli Emmy agli Oscar.

Negli anni si fece parecchi nemici (ma anche parecchi amici e sostenitori), e si ostinò a mantenere un profilo privatissimo, facendo di tutto per non essere fotografata (pochissime le sue immagini a disposizione, anche perché fece causa ai pochi che riuscirono a scattargliene). Il momento d’oro di Deadline furono gli anni 2007-2008, quando Nikki Finke seguì con molta attenzione lo sciopero degli sceneggiatori, dando voce a chi voce non ne aveva.

Nel 2009 Mail.com (che poi divenne PMC) di Jay Penkse acquisì Deadline, e Finke rimase come caporedattrice. Nel 2010 Forbes la inserì nella top-100 delle donne più potenti al mondo, e nello stesso anno HBO ordinò un pilot con Diane Keaton intitolato Tilda e basato sulla sua vita. La serie, co-creata da Bill Condon, non venne realizzata con il coinvolgimento di Finke e successivamente venne scartata.

Negli anni successivi la giornalista ebbe numerosi scontri con Penkse, che nel frattempo ha acquisito numerosi altri outlet di riferimento nell’industria (Variety, The Hollywood Reporter, Indiewire). Nel 2013 lasciò Deadline con un accordo secondo cui non avrebbe potuto lavorare per testate concorrenti, così nel 2015 fondò HollywoodDementia.com, in cui venivano pubblicate storie di finzione su Hollywood. HBO siglò un accordo di prelazione per realizzare progetti basati su queste storie.

“Nei suoi anni migliori, Nikki Finke incarnò lo spirito del giornalismo, e non ebbe mai paura di dire le dure verità con il suo stile incisivo e una scintilla enigmatica. Era sfacciata e vera,” ha commentato Penkse. “Non è mai stato facile lavorare con lei, ma rimarrà sempre una delle persone più indimenticabili che abbia incontrato nella mia vita”.

Fonte: Deadline

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