Trigger warning: l’articolo contiene dei passaggi che potrebbero turbare persone particolarmente sensibili sull’argomento.

Paolo Virzì, ospite dell’ultima videointervista “Casa Alò” con Francesco Alò, tra chiacchiere sulla carriera e aneddoti divertenti, si è lasciato andare a una confessione intima sul suo legame con la morte, in particolare negli anni dell’adolescenza.

Guarda l’intervista integrale su BadTaste+

Lo spunto per la rivelazione nasce dalla notazione che molti dei primi film del regista, come La bella vita e Ovosodo, toccano il tema del suicidio, con alcuni personaggi che si tolgono la vita o meditano di farlo. La domanda è immediata, anche se posta in tono scherzoso: “Hai mai contemplato il suicidio? E come volevi farlo?”

Virzì ridacchia:

Davvero vogliamo parlare di questo?

Dopo un attimo di indugio e un’ulteriore risata, Virzì si apre:

Io avevo a casa un’arma perché mio papà faceva il carabiniere e quindi c’era una pistola, c’era una beretta. Negli anni in cui lavorava negli uffici usciva solo con la fondina vuota e la pistola l’aveva messa in un armadio a muro, dentro una roba di fili elettrici. Ma io sapevo dov’era. Per cui ogni tanto… ma tutti gli adolescenti hanno questi momenti. Io ascoltavo la terza sinfonia di Mahler. C’è un brano che si chiama Langsam, che è una specie di adagio struggente. Lo mettevo, chiudevo le serrande, mettevo sulla testa il cuscino e piangevo tutto il dolore del mondo possibile. Se era notte tarda, quindi nessuno mi guardava, andavo a cercare ‘sta pistola, ci giocavo, me la puntavo così (alla tempia ndr). Poi non ho mai schiacciato il grilletto.

L’intervista prosegue per qualche minuto su toni e argomenti più leggeri, per poi ricadere sulla pistola che ora non c’è più:

Sarà stata restituita insieme all’armamentario dell’arma dei carabinieri quando lui è defunto.

Non hai più avuto il desiderio di avere una pistola? Virzì ride.

Ma che scherzi? No.

Il tema della morte e del passato di Virzì tornano nella videointervista che potete vedere interamente su BadTaste+

  • In Italia vi sono varie associazioni che possono essere contattate per la prevenzione al suicidio, in caso di bisogno. Tra esse, per parlare in massima riservatezza, segnaliamo Telefono Amico e Samaritans

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