La regista di Wonder Woman e Wonder Woman 1984 (nonché del prossimo film di Star Wars, Rogue Squadron) Patty Jenkins si è unita dalla Cinema-Con (via Deadline) di Las Vegas al coro di critiche contro quelle major che hanno deciso di rispondere alla crisi della sala dovuta alla pandemia di nuovo Coronavirus partita dalla Cina fra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 con la distribuzione in day and date cinema e streaming delle varie pellicole.

Nel commentare la scelta fatta dalla Warner di inaugurare questo nuovo modello distributivo a dicembre del 2020 proprio con Wonder Woman 1984, arrivato contemporaneamente al cinema e in streaming su HBO Max, Patty Jenkins dice:

Si trattava della migliore scelta che potevamo fare in mezzo a un sacco di scelte sbagliate che potevamo intraprendere in quel momento. Un’esperienza straziante.

Il cinecomic, fra i cinema ancora in gran parte chiusi negli Stati Uniti e nel resto del mondo e la pirateria, ha raccolto a livello worldwide solo 166.5 milioni di dollari, una cifra che, dato il contesto, non ha senso paragonare agli 822 raccolti dal primo film.

Patty Jenkins continua:

[A livello di pirateria] È stato dannoso per il film. E sapevo che sarebbe potuto accadere. Non sono una fan del day and date con lo streaming e spero di evitarlo per sempre. Realizzo film che vanno visti su un grande schermo.

Poi, a chi le domanda se lavorerà mai con Netflix, risponde:

Non farò film con loro. Amo lavorare con Netflix per progetti televisivi, ma non farei mai un film con loro o qualsiasi altra piattaforma streaming se i termini fossero così stringenti. È difficile piazzare un film che ha una corsa in sala così fortemente limitata.

Cosa ne pensate delle considerazioni fatte da Patty Jenkins? Ditecelo nei commenti!

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