Forse ricorderete che, con la Cinema-Con di Las Vegas ancora in corso, abbiamo riportato le opinioni espresse da Patty Jenkins, la regista di Wonder Woman e Wonder Woman 1984 (nonché del prossimo film di Star Wars, Rogue Squadron), in occasione di un Botta&Riposta con altri Big di Hollywood incentrato sul day-and-date cinema e streaming.

In quel frangente, commentando anche la scelta fatta circa la distribuzione ibrida di Wonder Woman 1984, la regista aveva espresso tutte le sue critiche verso questo modello (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

A qualche giorno di distanza dall’incontro, il Los Angeles Times ha pubblicato un riepilogo decisamente più corposo della chiacchierata di cui sopra, un recap grazie al quale abbiamo potuto leggere anche altre dichiarazioni di Patty Jenkins circa i film in streaming. Parole che riportiamo direttamente a seguire.

Commentando l’affermazione di Chris Aronson, presidente della distribuzione nordamericana della Paramount, secondo cui “Non importa per cosa sia stato originariamente realizzato un film, se lo metti in Tv è un film per la TV. Se lo porti al cinema è un film”, la filmmaker aggiunge:

Chiedo venia, ma tutti questi film che le piattaforme di streaming stanno proponendo sembrano dei film finti. Non sento parlare di loro, non leggo niente di loro. Non mi pare che sia un modello utile per stabilire uno status di leggendaria grandezza […] Penso che si tratti comunque di un periodo interessante perché la pandemia ha colpito in un contesto che vedeva in ogni caso questa discussione come centrale. Ed è stato più semplice per un sacco di gente adoperare la pandemia come argomento pro-qualcosa che parte dell’industria stava già cercando di fare, ovvero il day-and-date. La verità è che, per lo meno a mio modo di vedere, c’è un grosso equivoco di fondo nel nostro settore, un equivoco che va avanti da tempo. Per me l’industria era in forte espansione e può sempre essere in forte espansione nel momento in cui propone contenuti diversi che possano attirare l’attenzione dei differenti gruppi di età. E, nel corso della mia vita, ho constatato un appiattimento nella proposta di contenuti diversi. Anche in una città come Los Angeles puoi ritrovarti ad avere la gran parte delle strutture che propone gli stessi tre film. Poi c’è la qualità degli schermi, in caduta libera. Ti posso dire che l’80% delle volte che vado al cinema, l’audio non raggiunge neanche la sufficienza. Lo streaming ha dimostrato che c’è ancora spazio per pellicole indirizzate alla fascia di pubblico più adulta, che non è vero che le persone non vogliono vedere film drammatici o documentari.

Cosa ne pensate delle parole di Patty Jenkins? Ditecelo nei commenti!

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