Nelle ultime 24 ore gli Stati Uniti sono stati scossi dall’annuncio della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di ribaltare la sentenza del 1973 del processo Roe contro Wade che faceva da precedente per gestire a livello nazionale le leggi in materia di aborto in quanto diritto protetto dalla Costituzione. L’effetto immediato è che la competenza di legiferare su questa materia è tornata a ciascuno Stato (molti di essi avevano già approvato leggi che aboliscono l’aborto pronte a entrare in azione non appena la sentenza fosse stata annullata). Una prima bozza di questa decisione era trapelata a maggio grazie a uno scoop di Politico, ciononostante l’annuncio di ieri ha sconvolto il paese e ha provocato reazioni non solo interne ma anche internazionali. Numerose multinazionali, inclusi studios di Hollywood e streamer, hanno annunciato piani per sostenere il trasferimento dei propri impiegati in Stati dove l’aborto è ancora legale o per sostenere economicamente le loro decisioni sui loro diritti riproduttivi. Tra essi la Disney, che ha promesso di coprire i costi di viaggio dei propri impiegati che dovessero recarsi in altri Stati per sottoporsi a procedure legate alla loro salute riproduttiva. La cosa è significativa perché la major ha circa 80,000 impiegati in Florida, dove il governatore Ron De Santis ha vietato l’aborto oltre la quindicesima settimana di gravidanza.

Tantissime, poi, le star e i personaggi della cultura e dello spettacolo che si sono scagliati contro la Corte Suprema (che ha una maggioranza repubblicana schiacciante dopo che Donald Trump ha nominato ben 3 giudici durante la sua presidenza). Tra questi, il premio Oscar Rita Moreno (West Side Story), che ha parlato con Variety ricordando la propria esperienza traumatica. L’attrice, ora novantenne, rimase incinta di Marlon Brando mentre si frequentavano (ebbero una relazione travagliatissima tra il 1954 e il 1962), e nella sua autobiografia del 2011 “Rita Moreno: A Memoir” ha rivelato che l’attore pagò per procurarle un aborto. Ha raccontato al telefono con Variety:

Marlon trovò un dottore tramite degli amici. Era un vero dottore – Marlon lo pagò 500 dollari – l’obiettivo era non farmi abortire di nascosto in qualche vicolo.

Tuttavia la procedura fu un disastro, e una volta tornata a casa l’attrice ebbe un’emorragia perché il feto non era stato rimosso:

Marlon mi portò in ospedale. Mi dissero che avevo avuto quella che veniva definita una “gravidanza disturbata”. Il dottore, in realtà, non aveva fatto un bel niente: mi aveva provocato solo un’emorragia. In altre parole, non aveva fatto la procedura in maniera corretta. Non lo sapevo all’epoca, ma sarei potuta morire. Che casino. Che terribile casino.

Ora posso immaginare che si tornerà a fare cose del genere, a tornare ad abortire nei vicoli. Sono veramente nervosa e terrorizzata da ciò che sta succedendo. Non posso credere che queste persone ci stiano dicendo cosa fare.

Moreno ricorda poi quando, nel 1973, la decisione su Roe contro Wade divenne legge:

Ero euforica.

Hilary Clinton ci aveva avvertiti che questo giorno sarebbe potuto arrivare. Non sono scioccata, perché sapevo sarebbe successo, tuttavia sono sconvolta. Penso alle giovani ragazze. E spingendo questa cosa all’estremo, penso alle ragazze che restano incinte a causa di stupri o incesti. Ingiusto non è una parola abbastanza forte, ma è ingiusto. Mi dispiace non potermi spiegare meglio oggi, ma sono sconvolta. Chi come me ha una voce in grado di farsi sentire, deve iniziare ad agire. Siamo in tanti. Cosa faremo ora? Una cosa è positiva: questa decisione ci ha risvegliati.

Fonte: Variety

Classifiche consigliate