Qualche settimana fa Scarlett Johansson ha potuto riflettere proprio su come, all’inizio della sua carriera, l’industria l’abbia ancorata a una serie di ruoli ipersessualizzati.

Durante il podcast Table for Two with Bruce Bozzi, l’attrice è tornata ad affrontare l’argomento:

Ho fatto Lost in Translation e La ragazza con l’orecchino di perla, a quel punto avevo 18, 19 anni, stavo diventando una donna e stavo apprendendo il mio essere desiderabile e la mia sessualità. Sono stata praticamente istruita, per certi versi, a diventare quella che viene definita attrice schianto. Ho iniziato a interpretare “l’altra donna”, l’oggetto del desiderio e all’improvviso mi sono ritrovata in un vicolo cieco. Non riuscivo a uscirne.

Ha poi aggiunto:

È facile osservare una carriera simile da lontano e dire: “Sta andando alla grande”. Ma quelle fiamme sono veloci e si spengono, e dopo le opportunità svaniscono. È stato un dilemma interessante e bizzarro in cui trovarsi, ma alla fine ci ho lavorato e ho avuto modo di ritagliarmi un posto in altri progetti e a lavorare con grandi cast.

Scarlett Johansson è ora sul set di Project Artemis, il film di Greg Berlanti con Channing Tatum.

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