Scarlett Johansson ha deciso di fare causa alla Disney per la decisione di lanciare Black Widow in contemporanea al cinema e sulla piattaforma streaming Disney+. A diffondere la notizia il Wall Street Journal, che sottolinea come alla base di tutto ci siano ovviamente i compensi legati all’uscita cinematografica del blockbuster.

La causa legale è stata intentata nella corte superiore di Los Angeles, e afferma che nel lanciare il film sia in sala che in streaming la Disney ha violato il contratto dell’attrice. Buona parte dei suoi compensi, infatti, era legata alle performance del film al cinema: a seconda degli incassi, Johansson avrebbe ricevuto dei bonus.

Secondo i legali dell’attrice, la Disney avrebbe volutamente interferito negli accordi presi dalla loro sussidiaria Marvel Studios, utilizzando come scusa l’emergenza globale per spingere in tutti i modi la crescita della piattaforma streaming Disney+, che a sua volta avrebbe spinto verso l’alto le azioni della compagnia (delle quali beneficiano soprattutto i dirigenti Bob Chapek e Bob Iger). A farne le spese, chi come Johansson ha siglato accordi nel 2019 in cui si prevedeva la promessa di un lancio in esclusiva al cinema per 90/120 giorni. Quando poi è stato annunciato il lancio in contemporanea al cinema e in streaming, i legali dell’attrice avrebbero cercato di negoziare un nuovo accordo con la Marvel, ma non sono stati ascoltati.

Ricordiamo che dopo il weekend di lancio globale di Black Widow la Disney ha diffuso i dati del box-office includendo anche gli incassi sulla piattaforma streaming Disney+, dove il film è disponibile con Accesso VIP (30 dollari negli USA). Durante quel weekend la pellicola ha raccolto 80 milioni di dollari nei cinema americani, 78 nei cinema internazionali e 60 milioni di dollari su Disney+. Successivamente, gli incassi hanno rallentato pesantemente, e al momento si aggirano intorno ai 319 milioni di dollari in tutto il mondo, uno dei peggiori per i Marvel Studios. La Disney non ha diffuso altri dati sugli incassi su Disney+.

Qualche giorno fa la National Association of Theatre Owners ha diramato un comunicato sottolineando come questa strategia distributiva abbia penalizzato i cinema favorendo, tra le altre cose, anche la pirateria. TorrentFreak segnala che dal 9 luglio a oggi Black Widow è stato il film più piratato al mondo.

Secondo i legali di Scarlett Johansson, la Disney avrebbe quindi impedito ai Marvel Studios di far fede al contratto con l’attrice, spingendo milioni di fan a NON andare al cinema. In questo modo, eviterà di pagare una cifra che potenzialmente si sarebbe aggirata attorno ai 50 milioni di dollari in compensazioni aggiuntive e bonus.

Molte star di Hollywood hanno contratti che prevedono partecipazioni ai profitti o, addirittura, agli incassi cinematografici. Negli ultimi anni questi accordi sono diventati sempre più rari, ma quando la Warner Bros. ha annunciato di voler lanciare in contemporanea tutti i film del 2021 al cinema e su HBO Max molti talent (e le agenzie che li rappresentano) hanno minacciato di fare causa, costringendo lo studio a pagare decine di milioni di dollari in bonus “mancati”.

La mossa di Scarlett Johansson verosimilmente costringerà la Disney a versarle un sostanzioso bonus, ma potrebbe sensibilizzare anche gli agenti a stilare dei contratti che prevedano delle forme di compensazione aggiuntive nel caso un film non esca in esclusiva al cinema.

Va detto che questa causa sembra anche confermare quanto già dichiarato dall’attrice, e cioè che il suo tempo con il ruolo di Natasha Romanoff è finito.

 

 

 

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