È finita: il sindacato degli sceneggiatori, la Writers Guild of America, ha annunciato che a partire dalla mezzanotte del 27 settembre ora del pacifico (le 9 del mattino da noi) lo sciopero sarà ufficalmente concluso e gli oltre undicimila iscritti al sindacato potranno tornare a lavorare.

La WGA ha raggiunto un accordo preliminare con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (l’associazione di produttori, studios e streamer) su un nuovo contratto collettivo della durata di tre anni. Il 26 settembre, il Comitato Negoziale, il Consiglio del WGAW e il Consiglio del WGAE hanno votato all’unanimità per raccomandare l’accordo. Ora andrà ai membri per una votazione di ratifica che si terrà in forma digitale dal 2 al 9 ottobre. Agli sceneggiatori è però consentito di tornare al lavoro durante il processo di ratifica, nonostante sia possibile che il contratto venga approvato: Ellen Stutzman e Meredith Stiehm della WGA hanno spiegato a Deadline che il motivo è che il comitato ritiene questo accordo “eccezionale” ed è convinto che verrà approvato a larga maggioranza, e quindi la cosa fondamentale ora è poter tornare al lavoro il prima possibile dopo cinque mesi di stop.

“Possiamo dire, con orgoglio, che questo contratto è eccezionale: ci sono incrementi salariali e protezioni significative per gli sceneggiatori in ogni settore,” ha annunciato il sindacato. Ora l’AMPTP si concentrerà sulle trattative con il sindacato degli attori, la SAG-AFTRA, che è in sciopero dal 14 luglio e che ha richieste simili (ma non uguali) a quelle degli sceneggiatori. La speranza è che queste trattative non siano troppo lunghe, e che si possa tornare in produzione entro il giorno del Ringraziamento (e cioè a fine novembre).

La WGA ha anche pubblicato l’intero contratto da 94 pagine, assieme a un sommario delle novità principali. L’impressione è che il sindacato abbia ottenuto tutto ciò che chiedeva (o quasi), con incrementi nei minimi salariali, un numero di sceneggiatori minimo richiesto nello staff delle serie tv, nuovi termini di pagamento e protezioni dall’utilizzo indiscriminato dell’Intelligenza Artificiale nel processo di scrittura.

I dettagli del contratto

Ecco alcuni dei passaggi più importanti del contratto, come da sunto proposto dalla WGA:

  • Intelligenza Artificiale: Il sindacato si è assicurato una protezione contro la possibilità che gli studios facciano scrivere o riscrivere materiale dalla AI, o utilizzino sceneggiature come “fonte originale” da adattare utilizzando questa tecnologia. Agli sceneggiatori è permesso utilizzare l’AI come strumento, ma non sono costretti a utilizzarla e gli studios dovranno specificare formalmente se durante il processo di scrittura verranno generati materiali con la AI.
  • Minimi salariali – Tra le novità nei minimi salariali, gli sceneggiatori che lavorano a film direct-to-streaming vedranno un incremento del 18% nel compenso minimo, che sale a 100000 dollari per titoli con un budget superiore ai 30 milioni (che permetterebbe di ricevere un compenso residuale in tre anni di almeno 200000 dollari, tra USA ed estero, sulle piattaforme più grandi).
  • L’aumento dei compensi residuali fissi – L’incremento è del 12.5%, inferiore al 16% chiesto inizialmente dagli sceneggiatori, ma comunque notevole. Sono aumentati anche i contributi al fondo sanitario del sindacato (sale al 12% dal secondo anno di contratto). I compensi residuali streaming sulle piattaforme all’estero si baseranno sul numero complessivo di abbonati a tali servizi: è una crescita del 76%. Per fare un esempio, su Netflix un compenso residuale per l’estero su tre anni passa da 18mila a 32mila dollari per un episodio da 1 ora.
  • I bonus nei compensi residuali legati al successo in streaming: Su questo fronte, legato alla trasparenza da parte degli studios negli ascolti di film e serie tv in streaming, è stato raggiunto un compromesso. È stato stabilito un nuovo compenso residuale aggiuntivo (rispetto ai residuali fissi) che premierà i titoli che vengono visti “dal 20% o più degli abbonati americani di un servizio streaming nei primi 90 giorni di disponibilità su di esso, e nei primi 90 giorni di ogni anno successivo in cui verranno riproposti”. Raggiunta quella soglia, i film e le serie tv originali in streaming avranno un bonus del 50% del compenso residuale fisso globale. Un esempio: un episodio da mezz’ora di una serie tv su un grande servizio streaming riceverà un bonus di novemila dollari, un episodio da un’ora riceverà un bonus da sedicimila dollari, un film con un budget superiore ai 30 milioni riceverà un bonus da quarantamila dollari.
    Il compromesso principale è legato alla trasparenza: al sindacato verrà dato accesso al numero totale di ore visualizzate, negli USA e all’estero, dei titoli originali di ciascun servizio streaming ad alto budget, e potranno condividere queste informazioni in maniera aggregata con i loro iscritti. È comunque un importante punto di partenza: tra tre anni, allo scadere del contratto, sarà possibile trattare una maggiore trasparenza.
  • Il numero minimo di sceneggiatori nelle writers room – Compromesso raggiunto anche sul numero di sceneggiatori necessari in una writers room: lo staff minimo sarà di tre sceneggiatori/produttori per la prima stagione di una serie con uno sviluppo superiore alle 20 settimane, a crescere a seconda del numero di episodi. Lo sviluppo minimo sarà di 10 settimane consecutive, mentre il lavoro minimo dopo il via libera a una serie sarà di 20 settimane.
  • Termini di pagamento – Gli sceneggiatori che guadagnano fino al 200% del minimo salariale ora dovranno ricevere la metà del compenso alla firma del contratto, con un altro 25% dopo nove settimane e l’altro 25% alla consegna della bozza.

Sciopero degli sceneggiatori: le ultime novità

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