La notizia che Si vive una volta sola è uscito in tre cinema di Roma aveva inizialmente generato entusiasmo nei fan dell’attore, ma il fatto che questo lancio ridotto fosse passato sotto silenzio, senza che il distributore lo annunciasse, ha destato qualche sospetto. E infatti oggi arrivano le reazioni deluse delle associazioni degli esercenti alla conferma che no, l’attesa commedia non avrà un’uscita nazionale, e dopo questi tre giorni nei cinema di proprietà del produttore De Laurentiis andrà direttamente in streaming.

Ecco il comunicato di ANEC:

L’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC) si rammarica per l’incomprensibile decisione della Filmauro di Aurelio De Laurentiis di rinunciare all’uscita capillare dell’ultima commedia di Carlo VerdoneSi vive una volta sola.

Il film sinora era stato visto soltanto in occasione delle anteprime nazionali organizzate nel mese di febbraio 2020, prima che l’uscita del film venisse bloccata dal lockdown nazionale. Dopo la riapertura dei cinema dello scorso giugno, che ha visto riattivarsi oltre l’80% dei cinema italiani, il film aveva trovato una nuova data di uscita soltanto dal 26 novembre, ignorando le oltre 1.000 sale aperte da fine agosto che attendevano i film di prima visione, trovandosi nuovamente bloccato dalla nuova chiusura generalizzata di fine ottobre.

Durante tutti i mesi di chiusura, il regista e protagonista Carlo Verdone, da sempre al fianco dell’esercizio cinematografico oltre che, per anni, esercente del cinema Roma nella capitale, aveva rinnovato la propria solidarietà al settore e l’interesse a distribuire il proprio film al cinema. A poche settimane dalla riapertura dei cinema dello scorso 26 aprile, l’annuncio dell’accordo esclusivo con Amazon Prime per la diffusione in streaming del film.

A generare perplessità e rammarico, questa settimana, è stata la programmazione-evento di “Si vive una volta sola in esclusiva su tutti gli schermi romani gestiti dal gruppo De Laurentiis, per un periodo di tre giorni che si conclude oggi.

Una decisione incomprensibile quella di negare il film alla programmazione su tutto il territorio nazionale, anche solo per un periodo limitato”, sottolinea il Presidente ANEC Mario Lorini. “Anziché circoscrivere la disponibilità del film alle proprie sale, Filmauro avrebbe potuto partecipare attivamente, con prevedibile successo, alla ripartenza dei cinema, peraltro con un film sostenuto dal Ministero della Culturadi sicuro impatto e molto atteso dal pubblico. Ferma restando la liceità dell’accordo con la piattaforma per il passaggio in streaming, si è voluta in questo modo negare la possibilità di usufruire della destinazione primaria del film nelle sale cinematografiche”.

“Inoltre, sono stati privilegiati dei cinema che, da giugno ad ottobre 2020, non avevano mai ripreso l’attività, chiusi dal marzo 2020 con l’eccezione delle proiezioni per la Festa del Cinema di Roma, svoltesi dal 15 al 25 ottobre in due cinema del gruppo. Una esclusiva del genere non solo non giova al mercato”, conclude Lorini, “ma va nella direzione opposta rispetto alla condivisione di ogni misura utile a fare della ripartenza del settore un evento rivolto al più ampio pubblico”.

“Un decisione questa che va nella direzione opposta a quella che tutta l’industria sta cercando di seguire,  che  è quella di cercare con ogni mezzo di uscire da questa situazione in modo unitario, sacrificando tutti qualcosa ai propri interessi per metterlo a disposizione del sistema per  far ripartire il mercato; dalla graduale riapertura delle sale, all’arrivo di nuovi film, dal riavvicinare  il nostro pubblico al ritorno in sala  in sicurezza, in quel “tempio dell’immagine” più volte ricordato da Carlo Verdone”, insieme ad  una campagna di promozione straordinaria, a cui tutti prendano parte, operatori, talents, artisti, con l’auspicata partecipazione del Mic.

Tutto ciò in questa vicenda sembra non esser stato considerato, e questo ci fa veramente male”.

Ecco invece il comunicato di UECI:

La Ueci – Unione Esercenti Cinematografici Italiani formula una esplicita richiesta di Programmazione del Film “Si vive una volta sola” di e con Carlo Verdone (si tratta di una pellicola molto attesa nel mercato romano).

Si ritiene che la scelta, con conseguente rifiuto della pellicola a tutti gli altri esercenti, sia contraria alle regole del Mercato e limitativa della concorrenza, atteso che in un periodo di grave penuria di pellicole cinematografiche, un soggetto che gode di una posizione privilegiata essendo allo stesso tempo produttore, distributore ed esercente, in violazione delle norme e prassi regolamentari, leda le legittime aspettative degli esercenti concorrenti avvantaggiando i soli schermi di sua proprietà, a danno dei consumatori finali costretti in un breve lasso di tempo e con scelta limitatissima delle sale cui rivolgersi, a fruire di una pellicola popolare in misura ed in numero oggettivamente limitato.

 

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