Dark Shadows è arrivato nelle sale accompagnato da un carico di aspettative che, dopo la debàcle artistica di Alice In Wonderland, ne hanno minato in parte la percezione.

Riavvolgiamo un momento il nastro, o il file audio se preferite.

Tim Burton è un regista che è riuscito a coniugare molto spesso le ragioni del box office con la sua personale poetica, fatta di storie delicate e dark popolate da personaggi incapaci, se non addirittura disinteressati, ad aderire ai dettami della massa e alle convenzioni sociali. Malgrado alcuni passi falsi al box office, ogni sua pellicola è stata generalmente apprezzata dal pubblico che, nel corso dei decenni, si è appassionato al suo circo popolato da saltimbanchi fuori dagli schemi. Un adulto che vive circondato da giocattoli che nutre una smodata passione per la sua bicicletta rossa. Un ragazzo artificiale e la sua dolcezza così stridente se paragonata alla vista delle forbici che ha al posto delle mani. Un uomo vestito da pipistrello che protegge una città per superare un trauma infantile e che combatte degli antagonisti anche più tragici e schizofrenici di lui. Un branco di looser sfigati che riescono a fermare un'invasione aliena la dove i potenti mezzi dell'Esercito Americano non hanno potuto nulla. Un regista di film pessimi che sogna di conquistare la fama a Hollywood. Nonostante il rigetto, la repulsione di una società che ha tentato di relegare ai margini di ogni cosa questo caravaserraglio di stramboidi, per loro c'è sempre stata una speranza, un raggio di luce.

Più che l'estetica dark e gotica in se, è questa possibilità palpabile di poter continuare a essere se stessi e ad affermare la propria particolare individualità ad aver rappresentato il trait-d'union delle opere di Tim Burton.

Poi con Sweeney Todd qualcosa pare essersi spezzato. Il sogno si è infranto, o meglio, è stato sgozzato dal rasoio di un uomo che è stato annichilito dagli eventi, rivoltato come un calzino sporco buttato malamente in lavatrice. Per il diabolico barbiere di Fleet Street non c'è spazio per la prospettiva di sognare una sorta di rinascita post-dramma. Il diverso burtoniano non usa più le sue propaggini meccaniche per creare, come in Edward Mani di Forbice, ma per distruggere chi lo ha gettato in una condizione peggiore di un incubo tetro e fumoso. Forse, crescendo, Tim Burton ha acquistato quell'amaro cinismo che diventa così forte proprio in quelle persone che per lungo tempo hanno inseguito i propri sogni e poi si trovano a realizzare che, nella vita di tutti i giorni, queste fantasie hanno delle gambe più corte delle bugie.
Tim Burton, che ha da tempo trasceso i confini del suo nome e del suo cognome, tramutandosi in aggettivo – l'epiteto burtoniano è ormai di uso comune – deve adesso fare i conti con tutte quelle critiche, tutti quegli appunti di tutte quelle persone, addetti ai lavori e fan, che rigettano questo nuovo percorso come se si trattasse di un rene trapiantato. Non sappiamo di preciso cosa avverrà nella sua prossima opera, Frankenweenie, se il cielo di questi sogni tornerà a essere chiaro e cristallino, ma ora come ora i romantici mostri del regista di Burbank sono destinati a soccombere.

Anche in Alice in Wonderland, pellicola quasi su commissione che ha sancito una sorta di definitiva riconciliazione fra la Disney e il regista, l'unico personaggio davvero burtoniano, la Regina Rossa, è destinata alla sconfitta. Analogamente in Dark Shadows, lungometraggio complessivamente minato da una lunga lista di difetti dovuti più che altro all'evidente mancanza di mestiere dello sceneggiatore Seth-Grahame Smith, la simpatia del regista, più che sodalizzare col redivivo, o redi-morto, Barnabas Collins, va tutta verso la strega Angelique di Eva Green, l'unica che, a modo tutto suo, pare credere nell'amore, oltre che a ricordare, nelle movenze e nelle fattezze la Sally dell'immortale Nightmare Before Christmas. La Collins Family, Barnabas incluso, punta solo ad acquisire lo status sociale che le è stato tolto da una povera diavola che, ossessionata dall'amore provato per il fu rampollo di famiglia, si è “limitata” a mettere in tavola la sua vendetta, magari un po' troppo “spinta”, ma comunque giustificata dagli eventi.

Dato che dei 16 lungometraggi diretti e co-diretti da Tim Burton ben 9 sono stati prodotti dalla Warner Bros. il cofanetto arrivato lo scorso nove maggio nei negozi italiani è un ottimo strumento per viaggiare attraverso la produzione del filmmaker e constatare questa “deriva” nel pessimismo più marcato.

Le pellicole proposte all'interno spaziano attraverso 22 anni di carriera, dagli esordi del 1985 con Pee-Wee's Big Adventure al 2007, anno di uscita del musical Sweeney Todd. Oltre a otto Blu-Ray di qualità tecnica davvero sopraffina, con l'eccezione di Mars Attacks! che pur essendo superiore alla versione in Dvd uscita ben 12 anni presenta un transfer visibilmente meno curato rispetto alle altre, il cofanetto è arricchito da un bellissimo libricino rilegato. Ottanta pagine che ripercorrono,  con curiosità, informazioni sui film e foto di scena la lavorazione delle varie opere proposte.

I dischi sono alloggiati all'interno di una confezione in digipack di certo più delicata del box dedicato alla saga di Harry Potter, ma più elegante in termini estetici. La cifra con la quale viene proposto sul mercato non è bassa: si tratta di un cartellino che può variare fra i 72€ di Amazon e gli 84.90€ dei centri commerciali.

Tuttavia, già la sola presenza del libro di cui sopra, giustifica un prezzo che risulta essere superiore di quello dei singoli film acquistati in blocco. Sono prodotti curati come questo che rendono sensato spendere qualche euro in più, qualora ce ne sia la disponibilità e la voglia, questo è chiaro.

Cliccando sulle miniature sottostanti potete vedere l'unboxing del cofanetto:

 

 

 

Trovate la lista dei film contenuti nel cofanetto, insieme all'elenco degli extra, direttamente qui sotto:
 

  • Batman
    Contenuti Extra: Commento del regista – Sul set col regista – Sul set con Bob Kane – Shadows of the Bat: la saga di Batman – Dietro le quinte – Batman: i buoni – Batman: i cattivi – Lo storyboard – I trailer – Video musicali di Prince
     
  • Batman – Il Ritorno
    Contenuti extra: Commento di Tim Burton – Il Pipistrello, il Gatto e il Pinguino – Shadows of the Bat: parte 4a: il lato oscuro del Cavaliere – Batman: I Buoni – Batman: i cattivi – Dietro le Quinte – Video Musicale – Trailer
     
  • Mars Attacks!
    Extra Assenti
     
  • Beetlejuice – Spiritello Porcello
    Cartoni Animati- Traccia audio
     
  • Pee Wee-s Big Adventure
    Commenti di Paul Reubens e del regista Tim Burton – Scene Eliminate – Disegni di Produzione – Storyboard – Traccia musicale col commento di Danny Elfman – Trailer
     
  • La Fabbrica di Cioccolato
    Dentro il film – Dentro la Storia (in dieci parti) – Commento del regista – Traccia solo audio – Giochi – Trailer
     
  • La Sposa Cadavere
    Dietro le quinte – Danny Elfman: autore delle musiche – L'animazione – Intervista a Tim Burton – Lavorare sulla voce – Come orologi svizzeri – riprese dalla sala di registrazione – Galleria fotografica – Traccia solo audio – Trailer
     
  • Sweeney Todd
    Burton + Depp + Carter: Todd – Sweeney Todd è vivo: la vera storia del diabolico barbiere – La versione di Sondheim – La Londra di Sweeney – Grand Guignol: una tradizione teatrale – Disegni per un diabolico barbiere – Un affare di sangue – Speciale HBO: Il making of – Conferenza Stampa a Londra – A suon di lama – Galleria fotografica