Per chi non ha potuto vivere in sala, nel 1977, l’uscita di Star Wars – poi diventato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza – non è semplicissimo capire l’effetto dirompente che può aver avuto il vedere per la prima volta un film che, dopo il leggendario crawl dei titoli finisce – parte subito in medias res, con un gigantesco Star Destroyer che irrompe in scena, inseguendo una nave dei ribelli, dalla parte superiore dello schermo cinematografico.

Un effetto, questo, che secondo Lawrence Kasdan è ancora quello più rivoluzionario dell’intera saga. Il regista e sceneggiatore, che, lo ricordiamo, è un autentico veterano in materia di collaborazioni con la Lucasfilm, ne ha discusso durante gli impegni stampa di Light & Magic, la nuova docuserie dedicata all’Industrial Light and Magic arrivata in streaming sulla piattaforma il 27 luglio (GUARDA IL TRAILER).

Ci sono milioni (di effetti sensazionali, ndr.), ma per quel che mi riguarda devo tornare indietro nel tempo a Una nuova speranza, perché è stato quello che ha mandato fuori di testa me e tutte le persone che, nel 1977, erano in un cinema a guardare il film. E così è stato anche per un sacco di persone che poi hanno lavorato alla ILM e che, all’epoca, stavano guardando il film in giro per il mondo pensando “Ma come hanno fatto? Come può essere più emozionante di qualsiasi cosa io abbia già visto?”. Ci sono state delle astronavi nei film fin dal principio. Ma perché qua è tutto così dinamico? Perché è così veloce? Perché è così energico? Tutto quello che vediamo in Una nuova speranza è un seme per ogni cosa che è arrivata poi. Hanno trovato delle maniere differenti, migliori, ma niente può eguagliare quella cosa. È come quando Thomas Edison ha inventato la lampadina.

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FONTE: Entertainment Weekly

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