Marin Alsop, la nota musicista e direttrice d’orchestra statunitense, non ha accolto a braccia aperte Tár, l’atteso ritorno di Todd Field quasi vent’anni dopo Little Children, con protagonista Cate Blanchett presentato in concorso alla 79 esima edizione del Festival di Venezia

In un’intervista con il Sunday Times, Alsop ha criticato il film dicendosi offesa “in quanto donna, in quanto conduttrice e in quanto lesbica“.

Alsop ha notato moltissimi punti in comune con il personaggio di Cate Blanchett, a parte uno: Tàr nel corso della storia è accusata di molestie sessuali:

Tantissimi aspetti superficiali di Tàr sembravano allinearsi alla mia vita privata. Ma una volta che l’ho visto non me ne sono più preoccupata, perché ne sono stata offesa: in quanto donna, in quanto conduttrice e in quanto lesbica.

Ha poi aggiunto:

Avere l’occasione di mostrare una donna in quel ruolo e renderla una molestatrice mi ha spezzato il cuore. […] Ci sono così tanti uomini, ed è stato documentato, su cui questo film poteva incentrarsi, ma invece ha per protagonista una donna e le dà tutti gli attributi di quegli uomini. È una visione così misogina dare per scontato che le donne finiscano per comportarsi come gli uomini o che diventino pazze e isteriche… è una cosa che abbiamo visto fin troppe volte.

Cate Blanchett ha approfittato di un’intervista con BBC Radio 4 (via The Independent) per dire la sua in proposito.

L’attrice ha spiegato di avere “il più profondo rispetto” per Aslop, ma che il film non voleva essere il ritratto di una conduttrice, visto che Tàr va visto come una riflessione sulla natura corrosiva del potere, che non ha genere:

Non credo che si sarebbe potuto parlare della natura corrosiva del potere con tutte le sfumature usate da Todd Field se ci fosse stato un maschio al centro della storia, perché sappiamo fin troppo bene com’è. Credo che il potere sia una forza corrosiva a dispetto del genere, e può influenzare tutti noi.

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