a cura di Gabriele Niola. Photos by Elisabetta Villa/Getty Images

Com’è potuto succedere che Kenneth Branagh, uno dei massimi devoti del teatro shakespeariano, sia finito a dirigere il film di Thor? Nessuno lo può sapere meglio di Branagh stesso:

Ho accettato proprio perché era una cosa strana, per un artista essere sorpreso e spiazzato è una gran cosa. Quando sono stato convocato ad Hollywood non sapevo bene che cosa sarebbe successo, ma c’era una curiosa atmosfera. Era domenica e la sera prima avevo giusto finito di fare Cechov a teatro. Dall’aeroporto arrivai diretto al meeting, mi sentivo un ragazzino alle prese con cose strane e nuove, in giro si sentiva solo del muzak venire con forza dalle strade. L’ufficio era sulla Rodeo Drive, la quale era inusualmente deserta, stranissimo. Si parla di Dicembre ma mi sembrava di essere l’unico rimasto in tutta Hollywood, nessuno in strada davanti ai negozi costosi, era intrigante e inquietante al tempo stesso, avevo 47 anni e mi sentivo di averne 7. Come potevo non accettare?

 

Incontrato a Roma assieme all’incarnazione umana del dio del tuono, Chris Hemsworth, il regista ha diradato – prima in conferenza stampa e poi in un roundtable al quale abbiamo partecipato anche noi assieme ad altri giornalisti – alcune nubi sul film che uscirà nelle sale italiane il 27 Aprile e su quali possano essere le condizioni per un eventuale seguito. A Chris Hemsworth, invece, l’incombenza di rispondere alle molte domande sul film dei Vendicatori…

 

Innanzitutto Thor. Quanti vincoli ha posto la Marvel per far sì che il film fosse in linea con il resto dei film che portano ad Avengers?
Branagh: “Era qualcosa che sapevo bene fin dall’inizio questa dell’inserimento in una linea narrativa più grande e appassionato di cinema mi intrigava tantissimo. Nella pratica però non ci sono state imposizioni nè restrizioni e in ogni momento potevo guardare alle altre maniere in cui l’universo Marvel è stato trasposto al cinema”.
 
Quindi nessuna difficoltà?
Branagh: “Dovete capire che i Marvel Studios non sono studi cinematografici come gli altri. Ci sono solo ed esclusivamente nerd! Sanno tutto di fumetti. Tutto! Di conseguenza c’era solo eccitazione intorno al personaggio e qualsiasi decisione lo riguardasse”.

Ecco, i nerd. Non dev’essere stato facile confrontarsi con loro come produttori e lavorare per loro come spettatori. Quanto è stata considerata l’aderenza al fumetto?
Branagh: “L’idea è stata chiara fin da subito. I punti di riferimento dovevano essere Straczynski, Tom Simonson e Jack Kirby. Per essere sicuro di non sbagliare poi ho parlato molto con Stan Lee riguardo l’estetica e l’etica del personaggio. Lui mi ha spiegato anche molto sulla lingua da usare, aveva creato i suoi asgardiani facendogli parlare un misto della lingua della Bibbia e di quella di Shakespeare, con grande formalità quindi. Io invece ho voluto un linguaggio serioso e deferente ma anche pieno di confidenza. Lo stesso metro che applico lavorando a teatro sulla lingua shakespeariana. Infine per la location abbiamo scelto il New Mexico al posto dell’Oklahoma perchè lì ci sono delle agevolazioni fiscali in materia di cinema che ci avrebbero molto aiutato, in più è il luogo di Rosswell e dell’Area 51 e contribuisce a dare alle scene un tono da fantascienza anni ‘50, tipo Ed Wood”.

Per Hemsworth invece com’è stato il rapporto con i fan?
Hemsworth: “Terribile inizialmente, ho fatto l’errore peggiore che si possa fare, sono andato a leggere sui blog cosa si diceva della scelta di prendere me per il ruolo. La cosa mi ha mandato quasi in depressione. Così ho deciso di non guardarli assolutamente più”

Nemmeno ora a film uscito?
Hemsworth: “Tantomeno!”

In ultima analisi dipenderà da loro però se si farà un seguito o meno, giusto?
Branagh: “Sì. Sono nel giro da abbastanza per sapere che nulla va dato per scontato: nè che ci debba essere un seguito, nè che sarò io a dirigerlo. C’è un gruppo di hard core fan dalle cui reazioni capiremo la direzione”.

Quanti contratti ha firmato? Per quanti film si è impegnato?
Hemsworth: “Sei. Tre per Thor e tre per i Vendicatori”

E a che punto siamo con i Vendicatori?
Hemsworth: “Mi sta per arrivare lo script definitivo, intanto ho letto molte bozze. Cominciamo a girare a Maggio”.

Ha letto i fumetti per prepararsi?
Hemsworth: “Sì, me li diede Joss Whedon, e la cosa più strana è che me li diede prima di venire a sapere che sarebbe stato lui a dirigere il film”

Ci sarà anche Natalie Portman?
Hemsworth: “Sì, Natalie ci sarà”

La storia tra il personaggio di Natalie e Thor risentirà della vita asgardiana?
Branagh: “Era una cosa che volevamo inserire immediatamente. Ma abbiamo poi pensato che era meglio tenerla per eventuali altri film. Volevo creare un triangolo tra lei, Thor e Sif ma alla fine non c’è stato spazio. E come questo ho dovuto tagliare tantissimi personaggi interessanti ma del resto è il mio lavoro, tagliare tutto quello che non può entrare e concentrarmi sugli elementi davvero importanti”.

3D. Come avete lavorato?
Branagh: “La prima cosa che ho chiesto alla Marvel è stata, lo facciamo per i soldi? Avevo paura che il pubblico se ne accorgesse, la realtà è che abbiamo speso moltissimo nel processo di tridimensionalizzazione. E personalmente credo che nel 3D ci sia un differente senso di rapporto con la profondità, abbiamo lavorato per far sì che non dia fastidio agli occhi nemmeno nelle scene più veloci e per far sì che avesse un senso. E l’esperienza sarà ancora migliore in Imax”.

 

 

Captain America: The First Avenger, diretto da Joe Johnston, uscirà il 22 luglio 2011 in tutto il mondo. Nel cast del film Chris Evans, Sebastian Stan, Hayley Atwell, Hugo Weaving.

Diretto da Kenneth Branagh, Thor uscirà il 27 aprile in Italia

I Vendicatori uscirà il 4 maggio 2012.