Oggi pomeriggio si è tenuta una lunga diretta sul nostro canale Twitch, che potete rivedere a questo link. Il nuovo appuntamento con il BAD Time di Francesco Alò ha visto come ospite il regista, sceneggiatore e attore Vincenzo Alfieri. L’occasione è l’uscita del suo nuovo film Ai confini del male, thriller con protagonisti Edoardo Pesce e Massimo Popolizio, trasmesso su Sky il 1° novembre e ora disponibile in streaming su NOW. La vicenda ruota attorno alla scomparsa di due giovani, Adele e Luca, dopo un rave party nel bosco. A indagare sul caso vengono incaricati due agenti divisi da diversi modi di vivere e modus operandi: il capitano Giorgio Rio, padre del ragazzo, e il duro tenente Fabio Meda detto cane pazzo, affetto da dipendenza sessuale e da una psicosi da quando ha perso moglie e figlio in un incidente d’auto.

Presentando il film, Alfieri ha spiegato:

L’idea nasce a partire da alcune mie riflessioni, fatte durante la quarantena, su cosa voglia dire essere padre e su cosa farei per mio figlio. Le ho poi ritrovate nel libro Il confine di Giorgio Glaviano, che la produzione mi ha presentato e da cui ho deciso di realizzare questo film. In questo, ho cercato di riportare la mia visione del mondo, per cui non esiste una netta separazione tra “buoni” e “cattivi”. Ho cercato di restare il più possibile aderente alla realtà, a partire dalla dizione degli attori, talvolta biascicata, per rispecchiare la loro provenienza, il loro essere poliziotti di borgata.

Gli spettatori collegati alla diretta sono intervenuti ponendo diverse domande e chiedendo curiosità all’ospite. In particolare, cosa significa nella sua esperienza il fatto di essere stato attore prima di passare dietro la macchina da presa:

Il bello di fare l’attore è poter cambiare, non essere sé stessi, per cui come regista mi piace far fare ai miei personaggi quello che io non farei. Inoltre, cerco di non adagiarmi, di percorrere strade non battute. Ho recitato in circa 30 produzioni, e tranne in rari casi ho sempre trovato registi che non sapevano parlare con gli attori, in quanto spesso non sono mai stati dietro una macchina da presa e dunque non possono realizzare cosa significhi mettere da parte se stesso per infilare dentro qualcun altro. Io invece, grazie alla mia esperienza passata, riesco a capirli, perché le loro fragilità erano anche le mie. Per Ai confini del male ho lavorato con Pesce, che è molto istintivo, e con Popolizio, che è invece molto metodico. Da parte mia, ho un po’ del carattere dell’uno e un po’ dell’altro: sul set si è creato un bel trio…

Autore molto prolifico, Alfieri è già al lavoro sul suo prossimo film:

Al momento sto facendo molte riflessioni e letture attorno alla domanda “Cos’è l’orrore”, e del genere amo molto la produzione anni ’70. Ma non ho ancora nulla di definito: passaggio fondamentale è trovare un produttore che accolga il mio progetto. Comunque, se lo girerò, sicuramente avrà, come le mie altre opere, una trama molto ancorata alla realtà, a partire una base di possibilità. Sono un fan de L’inquilino del terzo piano di Roman Polanski, in cui seppur è presente un elemento metafisico, narra soprattutto la storia di un uomo e la sua alienazione progressiva.

Durante la diretta abbiamo anche parlato dei film in uscita questa settimana. Potete rivederla a questo link, è necessario abbonarsi al nostro canale Twitch: potete farlo anche gratuitamente utilizzando il vostro Prime Video cliccando qui!

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