La recensione di Damsel, il nuovo film diretto da Juan Carlos Fresnadillo, in streaming su Netflix dall’8 marzo.

All’inizio di Damsel la voce fuori campo della protagonista Millie Bobby Brown avvisa il pubblico su quello che il film non sarà: la classica storia della damigella in pericolo (“damsel in distress”) salvata dal cavaliere sul bianco destriero. Arrivati alla fine ci si chiede ancora cosa il film sarà, o avrebbe dovuto essere. L’idea di fondo – sovvertire il clichè maschilista e raccontare la donna che si salva da sola – è chiara dai titoli di testa. Ma sembra che ci si sia scordati di costruirci intorno un film. Su tutto aleggia un’aria di pigrizia che porta a chiedersi se la produzione abbia pensato che un concept attuale e il nome della star bastassero a creare buzz e giustificare l’uscita. Di sicuro non bastano a fare un buon fantasy. Damsel appartiene a quella categoria di prodotti di seconda o anche terza fascia che sembrano esistere per rispettare obblighi contra...