La recensione di I segni del cuore – CODA, dal 2 febbraio in digitale e home video

Siamo ormai così assuefatti alla formulaicità senza ispirazione di tanti film “mordi-e-fuggi” (soprattutto in ambito teen/coming of age), schematicamente funzionanti ma svuotati di qualsiasi tipo di emozione, che quando ci passa davanti agli occhi un film tanto (ma tanto) semplice ma così genuinamente commovente come I segni del cuore ci ritroviamo improvvisamente senza difese, travolti da un’ondata di amore per un cinema dell’innocenza che davamo ormai per disperso.

In questo remake dal cuore di panna scritto e diretto da Sian Heder della commedia francese La famiglia Bélier non è infatti – decisamente – la storia in sé ad avanzare pretese di originalità. Mantenendo saggiamente intatta la premessa narrativa di successo e tutti i meccanismi principali e variando invece l’ambientazione e poco altro (in primis il tipo di casting, qua decisamente più inclusivo, fatto scegliendo attori ver...