La nostra recensione di Koza Nostra, al cinema dal 19 maggio

“Film sulla mafia” e “film incentrato su una famiglia” vanno spesso a braccetto, e anche la loro versione parodica non è certo una novità. Collocandosi perfettamente in questo duplice sotto filone, Koza nostra, dunque, si presenta già in partenza come un’opera non certo originale; l’impressione sarà poi rafforzata dalla storia che segue, che scorre su binari già ampiamente percorsi senza proporre nulla di nuovo.

Scoprendo di essere diventata nonna, una donna ucraina, Vlada Koza (Irma Vitovska), decide di partire per l’Italia per andare a trovare la figlia, spostata con un carabiniere. Piombandole di sorpresa in casa, quest’ultima si trova impreparata e, non apprezzando i modi invadenti della madre, decide di metterla alla porta. A causa di un incedente d’auto, Vlada diventa così la governante della casa di Don Alfredo (Giovanni Calcagno), boss mafioso appena uscito dopo quindici anni di prigione,...