La ragazza di Stillwater inizia come una trasposizione cinematografica delle vicende di Amanda Knox (la quale ha scatenato diverse polemiche dopo l’uscita del film) e finisce come Prisoners di Denis Villeneuve. Nel corso di questa trasformazione da un tono all’altro c’è veramente poco a cui appassionarsi e ancora meno idee originali. C’è però molta ambizione e un grande senso di orgoglio che traspare da ogni inquadratura che non contribuisce a salvare un film pieno di inciampi.

Non siamo certo dalle parti del Tom McCarthy de Il caso Spotlight, che trattava il giornalismo di inchiesta con una messa in scena curata nei dettagli, abilmente giocata sul subliminale e il non detto. La ragazza di Stillwater usa però la stessa idea di spostare l’attenzione su una figura secondaria, distante dalle vicende principali. Prima erano i giornalisti che indagavano sulle vittime di abusi. Ora è un padre, Bill Baker (interpretato da Matt Damon), che deve accettare l’incarcerazione della figl...