La recensione di L’amante di Lady Chatterley, su Netflix dal 2 dicembre
Nel suo genere, L’amante di Lady Chatterley di D. H. Lawrence è stato uno dei romanzi più iconici del Novecento. Il suo parlare in modo esplicito della sessualità e del desiderio femminile fu all’epoca (gli anni Venti inglesi) sconvolgente: cosa avrebbe potuto quindi fare un adattamento cinematografico, nel 2022, per mantenerne la forza attrattiva? Adattato da David Magee e diretto da Laure de Clermont-Tonnerre, L’amante di Lady Chatterley in questa veste audiovisiva rifiuta di essere un manifesto e di stravolgere il classico per trovare la sua ragione e bellezza nella fortissima – e pura – sensualità romantica che riesce ad evocare.
Si tratta di un compito modesto, semplice, ma non per questo meno nobile. Laure de Clermont-Tonnerre lo assolve con un trasporto e una delicatezza che sfiorano il tono poetico di Jane Campion (senza quell’impegnativo fardello morale tipico di Campion – si pensi allo ...
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